L’ASI revoca Carrino dalla carica di Presidente del CIRA. Lui si difende: “Ho fatto una battaglia di legalità”

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L’Agenzia Spaziale Italiana, a valle del Consiglio di Amministrazione tenutosi il 24 ottobre scorso, ha comunicato la revoca di Luigi Carrino dalle cariche di Presidente e Consigliere di amministrazione del CIRA, il Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali. La decisione è stata presa in accordo con gli altri soci pubblici, ossia il Consorzio Area Sviluppo Industriale Caserta e il Consiglio nazionale delle Ricerche (CNR), che, con il 68% delle azioni, detengono la maggioranza del CIRA.

La decisione, come si legge in una nota dell’ASI riportata dell’ANSAsi è resa necessaria dopo che gli organi di controllo negli ultimi mesi avevano a più riprese segnalato una serie di rilevanti criticità gestionali tali da mettere a rischio le infrastrutture del Cira e le prospettive future della società, e per le quali hanno ritenuto di dare seguito alle azioni previste dalla legge”. Proprio a causa delle criticità gestionali, prosegue la nota, “i soci pubblici di maggioranza, dopo aver chiesto più volte al vertice del Cira di fare un passo indietro, hanno deciso di intervenire come previsto nel loro ruolo di vigilanza e tutela degli interessi societari e della corretta gestione del CIRA”.

L’ASI ha inoltre comunicato le contestuali dimissioni del Consigliere di amministrazione, Francesco Pedicini. “L’intenzione dell’Agenzia Spaziale Italiana e degli altri soci – si legge nella stessa nota – è ora di proseguire con il massimo impegno nel rinnovamento e potenziamento del CIRA, che considera un patrimonio fondamentale del sistema dell’aerospazio italiano e campano“.

Nella tarda serata di lunedì è giunta la risposta di Luigi Carrino che ha annunciato, in una nota anch’essa diffusa dall’ANSA, una querela per diffamazione nei confronti dell’ASI. “Da un punto di vista tecnico-formale – scrive Carrino – essendo la mia nomina approvata in sede assembleare, si è ritenuto che anche la revoca debba essere fatta nella stessa sede; questo solo da un punto di vista formale. Da un punto di vista sostanziale, benché da me richiesto, non sono state chiarite le motivazioni, enunciate solo genericamente. Al fine di difendere la mia onorabilità e professionalità ho dato mandato al mio legale di presentare querela per diffamazione a mezzo stampa nei confronti dell’Agenzia Spaziale Italiana”.

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la sede dell’Unione degli Industriali di Napoli nel pomeriggio di mercoledì, il Presidente uscente ha ulteriormente definito la sua posizione sulla vicenda collegando la sua revoca a indagini interne da lui stesso avviate sulla gestione di un appalto per la manutenzione del CIRA affidata ad una ditta esterna: “Sono emerse irregolarità nella gestione del contratto con la dittaha affermato Carrino – Il titolare di quella azienda è stato arrestato a fine giugno in Veneto per tangenti”. “All’origine della vicenda – ha proseguito Carrino – vi sono segnalazioni di ditte locali che denunciavano formalmente all’organismo di vigilanza del CIRA, presieduto dall’ex procuratore Giandomenico Lepore, l’interferenza di personale tecnico del centro nell’assegnazione dei contratti di subappalto di manutenzione degli impianti”.

Carrino invoca, infine, “l’intervento dell’autorità giudiziaria sui fatti segnalati”, affermando di “non voler restare al CIRA” perché “non c’è più il rapporto di fiducia che lo legava al-l’ASI”: “Ho fatto una battaglia di legalità, ma mi è mancato l’appoggio delle istituzioni pubbliche”.