L’8 marzo scorso il Governo, su proposta del ministro Guidi, ha designato alla Presidenza dell’ENEA, “sentito il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”, l’attuale commissario, l’economista Federico Testa, già deputato per il Partito Democratico dal 2006 al 2013 e responsabile nazionale per l’energia ed i servizi pubblici del PD. La nomina a Presidente dell’ENEA è avvenuta per effetto dell’art. 4 della Legge n. 221/2015, che ha modificato l’art. 37 della Legge 99 del 2009 rimasto finora lettera morta.
Tale nomina è avvenuta anche in seguito all’iniziativa della 13ª Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali del Senato volta a dare rapida operatività alla riforma dell’ENEA prevista dalla Legge 99 con la modifica dell’art. 37. Ora, come risulta dal resoconto n. 211 della seduta del 16 marzo, i Senatori della 13ª Commissione chiedono, con una nota inviata al Presidente del Senato, “di valutare la riassegnazione alle Commissioni riunite 10a e 13a della proposta di nomina del Presidente dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – ENEA”, dato che sulla proposta di nomina del Presidente dell’ENEA è stato acquisito il parere solo della 10ª Commissione del Senato.
Inoltre, la 13ª Commissione sembra sollevare dubbi in merito alla “legittimità procedurale” della nomina di Testa. Nel resoconto della riunione del 16 marzo, si legge infatti che al Presidente della Commissione, il sen. Marinello, risulta “che l’iter di designazione seguito dal Ministero dello sviluppo economico, non è stato quello previsto dell’articolo 4 della legge 221 del 2015, non essendo stato acquisito il concerto del Ministero dell’ambiente”, come la normativa impone, ma è stato solo “sentito il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”. Il sen. Orellana, infine, “fa presente che nella nota in cui il Ministro dello sviluppo economico ha trasmesso il curriculum del candidato al Presidente del Senato, si fa riferimento al parere delle Commissioni parlamentari competenti, dando per scontato che le Commissioni interessate siano – in Senato – più d’una”.
Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 6 del 24 marzo 2016.
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