L’ARIAA, l’Associazione Ricercatori Italiani in Astronomia e Astrofisica, ha inviato al Presidente e al CdA dell’INAF una dettagliata lettera sulla bozza del decreto attuativo della legge Madia, esprimendo “un giudizio certamente positivo” in merito all’introduzione dello status giuridico per i Ricercatori e Tecnologi degli EPR che “sembra andare nella direzione dei principi affermati dalla Carta Europea dei ricercatori”.
L’ARIAA esprime, però, la sua “contrarietà alla cancellazione del III livello”, in quanto tale provvedimento “potrebbe avere effetti devastanti e forse fatali sul sistema della ricerca in Italia”, così come è stata fallimentare l’applicazione di un provvedimento analogo nell’Università.
L’ARIAA sottolinea anche il fatto che “negli ultimi 7 anni è stato ridotto drasticamente il turn-over”, cosa che ha creato “un numero sempre maggiore di precari della ricerca di età media sempre crescente e ciò non per demeriti scientifici dei precari stessi, ma per la mancanza strutturale di fondi e posti. Questo problema è particolarmente esasperato in INAF dove il limite fisiologico del precariato è stato abbondantemente superato e attualmente i precari rappresentano circa il 40% del personale di ricerca”.
“Parallelamente – si legge ancora nella lettera – si è vista una decrescita sempre più marcata delle progressioni dovuta alla mancanza di fondi”. Al riguardo, l’INAF rappresenta un caso particolarmente critico data la “coesistenza di Astronomi (suddivisi in ricercatori, associati e ordinari, con uno status giuridico di tipo universitario stabilito dalla legge D. Lgs. 168/1989) e di Ricercatori/Tecnologi (nei tre livelli)” che ha di fatto impedito lo svolgimento di procedure per la progressione di carriera, con il risultato che oggi nell’INAF ci sono: 33 I livello (21 Astronomi Ordinari e 12 Dirigenti di ricerca/Dirigenti tecnologi), 130 II livello (54 Astronomi Associati + 76 Primi ricercatori), e ben 404 III livello (131 Ricercatori Astronomi + 273 Ricercatori/Tecnologi III livello), pari quest’ultimi al 71% del personale Astronomo/Ricercatore/Tecnologo, “con una chiara sproporzione tra i livelli (a differenza per esempio di altri enti quali l’INFN o le stesse università)”.
In conclusione, l’ARIAA chiede che il decreto attuativo contenga:
1) “misure significative per il superamento del precariato di lungo corso con un programma congruo di assunzioni straordinarie strutturato con valorizzazione dei contratti precedenti”;
2) “una fase di transizione che includa un meccanismo di progressioni III -> II livello e II -> I livello (per titoli e meriti, distribuite su un arco di anni ragionevole) per permettere di riequilibrare l’attuale distribuzione dei ruoli all’interno dell’INAF ed evitare la situazione paradossale di un Ente con il 70% dei suoi ricercatori posti ad esaurimento”;
3) una norma “che preveda che gli astronomi ordinari e gli astronomi associati che, alla data del presente decreto, sono in servizio nell’INAF, siano inseriti nel ruolo unico di ricercatore degli Enti pubblici di ricerca rispettivamente nella I e II fascia funzionale”;
4) “norme transitorie per i Ricercatori astronomi che permettano il passaggio al corrispondente ruolo EPR (ricercatore III livello) che verrebbe posto ad esaurimento nella legge in questione”.