La rivista scientifica Nature ha pubblicato il “Nature Index 2016 Collaborations” che riporta le classifiche, relativamente al quadriennio 2012-2015, delle migliori istituzioni scientifiche al mondo per quanto riguarda le collaborazioni internazionali che danno origine a lavori pubblicati in un selezionato elenco di riviste scientifiche.
Nella classifica generale, l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) si colloca al secondo posto assoluto, ad un soffio dal primo classificato, il CNRS francese, che supera l’INAF di appena 17 punti (3073 vs 3056). In questa classifica generale, l’INAF precede il CERN (al terzo posto) e la NASA (sesta). Delle istituzioni italiane presenti nei primi 100 posti anche l’IIT (al 42° posto) e l’Università di Padova (al 77° posto).
L’INAF conferma il suo elevato ranking a livello mondiale in un’altra graduatoria, quella specifica delle scienze fisiche, anch’essa guidata dal CNRS. Al terzo posto il CERN e al quarto posto il Max Plank. In tale graduatoria troviamo, tra le prime 50 istituzioni di Ricerca, anche il CNR (al 22° posto) e le Università di Bologna e di Padova.
Il CNR è presente, con un ottimo 12° posto, anche nella graduatoria relativa alle scienze chimiche, graduatoria dominata dai cinesi con 9 istituzioni tra le prime 10 al mondo. A parte i cinesi, solo il CNRS (sesta) e l’Università di Oviedo (Spagna) precedono il CNR. In questa graduatoria troviamo, al 28° posto, l’Università di Firenze.
Ottimo il piazzamento dell’INGV (7° posto) nella graduatoria relativa alle scienze della terra e ambiente, classifica vinta dalla NASA che precede il CNRS francese. Infine, nella graduatoria relativa alle scienze della vita, l’IIT è l’unica istituzione italiana presente tra le prime 50 al mondo.
Grande soddisfazione in casa INAF, ovviamente, il cui presidente, Nichi D’Amico, ha così commentato la notizia: “Le collaborazioni internazionali sono da sempre uno dei principali obiettivi dell’INAF ed è per noi motivo di orgoglio poter affermare che buona parte degli impianti scientifici dell’astronomia moderna, localizzati in tutte le parti del mondo, portano il prestigioso marchio del “Made in Italy”, sia sotto il profilo scientifico, grazie alla eccellenza delle nostre ricercatrici e ricercatori che vi lavorano, sia sotto il profilo tecnologico, grazie alla efficace sinergia che l’INAF ha avviato con l’industria nazionale”.
Per il ministro Giannini “questo risultato attesta la straordinaria qualità della ricerca pubblica italiana, su cui questo governo ha deciso di investire con risorse senza precedenti e semplificazioni attese da molti anni. L’elevato riconoscimento all’Istituto Nazionale di Astrofisica nel campo delle collaborazioni internazionali conferma la capacità del nostro Paese di giocare un ruolo da protagonista nella comunità scientifica e tecnologica globale. Complimenti a INAF per questo traguardo che ci riempie di orgoglio e ci spinge ad andare avanti, come governo, nel sostenere i nostri talenti e le nostre eccellenze, creando le migliori condizioni per fare ricerca in Italia”.