Lo scorso 3 maggio si è svolta, presso la 7ª Commissione del Senato, l’interrogazione n. 3-03629 della senatrice Blundo (M5S) e altri senatori al Ministro IUR sull’operato dell’INGV in Val d’Agri, nell’Appennino lucano.
L’interrogazione esprimeva perplessità su un accordo operativo tra il Ministero dello sviluppo economico, la Regione Basilicata e l’INGV per l’applicazione in via sperimentale degli “indirizzi e le linee guida per il monitoraggio della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle pressioni di poro nell’ambito delle attività antropiche di sottosuolo” alle attività di estrazione petrolifera che si effettuano in Val d’Agri, su concessione riconducibile a Eni SpA e Shell SpA. In base all’accordo, il ruolo dell’INGV rientrerà in un generico supporto all’attività di monitoraggio mediante la raccolta, il trattamento e la trasmissione dei dati al Ministero, alla Regione e a Eni e Shell. Il pagamento delle attività dell’INGV verrà garantito da un fondo istituito presso la stessa Regione, ma finanziato da quelle stesse società Eni e Shell, “le cui attività e i loro presunti effetti dovrebbero essere monitorati dallo stesso INGV”.
Gli interroganti rilevavano pertanto che tale situazione “inevitabilmente getta delle ombre e crea dei sospetti sull’effettiva capacità dell’INGV di garantire in Val d’Agri un’attività di monitoraggio sismico veramente libera, imparziale e nell’interesse della sicurezza dei cittadini” e chiedevano al Ministro IUR quali iniziative intendesse “urgentemente attivare al fine di garantire la credibilità e l’autorevolezza dell’attività di monitoraggio e controllo svolta dall’INGV nell’ambito della vicenda”.
All’interrogazione ha risposto il Sottosegretario MIUR Angela D’Onghia, la quale ha comunicato che, con delibera del 22 giugno 2016, l’INGV ha stabilito di non impegnarsi più in tali attività direttamente e nell’interesse di soggetti privati, “proprio al fine di non incorrere in strumentalizzazioni e con l’intenzione di sottolineare il proprio ruolo di soggetto pubblico del tutto terzo rispetto a qualsivoglia interesse di compagnie petrolifere e geotermiche”. L’INGV svolge peraltro, in base agli indirizzi e alle linee guida del Ministero dello sviluppo economico, il monitoraggio sismico in tutte le concessioni dove sono presenti attività minerarie di sottosuolo, garantendo la piena indipendenza e la trasparenza nella diffusione dei dati. L’accordo quadro con il Ministero dello sviluppo economico e la Regione Basilicata ha il solo fine di garantire e perseguire l’interesse pubblico “con un attento monitoraggio della sismicità naturale” e con l’intento di poter immediatamente segnalare “eventuali anomalie che potrebbero indicare la generazione di sismicità indotta o innescata”.
La senatrice Blundo si è dichiarata parzialmente soddisfatta.
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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI del 22 maggio 2017.
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