Pronta una diffida all’INFN su uso illegittimo del cartellino e restrizioni nell’attribuzioni dei buoni pasto

Come riportato nella Newsletter 18/2016, a fine settembre scorso il Rappresentante Nazionale e la maggior parte dei Rappresentanti locali dei Ricercatori dell’INFN inviarono al Presidente e al Consiglio Direttivo dell’Ente una lettera molto articolata con la quale, dopo aver dimostrato che non sussiste alcun obbligo, né contrattuale né di legge, di controllare l’orario di lavoro dei Ricercatori e Tecnologi con sistemi automatici (leggansi cartellino) e che pertanto l’utilizzo del cartellino presso le Sezioni dell’INFN risulta palesemente illegittimo, chiedevano il superamento del rilevamento automatico dell’orario di lavoro dei R&T.

Tale lettera non ha però avuto alcun seguito. Per questo motivo, un numeroso gruppo di Ricercatori e Tecnologi dell’INFN, dopo aver consultato alcuni avvocati giuslavoristi, hanno deciso di procedere con l’invio di una diffida formale all’INFN per ottenere il rispetto del CCNL vigente, sia per quanto riguarda l’eliminazione del cartellino marcatempo, sia per quanto riguarda l’erronea attribuzione dei buoni pasto che l’INFN attribuisce ai R&T tenendo conto solo delle ore di lavoro giornaliere svolte presso la sede e non sulla base dell’intero orario di lavoro ordinario, dato dalla somma dell’orario svolto in sede e di quello svolto fuori sede (ai sensi del comma 3 dell’art. 58 del CCNL del 21/02/2002).

Per quanto riguarda l’erronea attribuzione dei buoni pasto, si evidenzia che l’art 5 del CCNL del 21/02/2002 stabilisce al comma 2 che “il buono pasto […] viene attribuito per la singola giornata lavorativa nella quale il dipendente effettua un orario di lavoro ordinario superiore alle sei ore, con la relativa pausa” e al comma 6 che “Al personale dei livelli III–I la consegna dei buoni pasto avviene sulla base di apposite dichiarazioni del dipendente di effettuare l’orario di lavoro di cui al comma 2. Pertanto, anche per l’attribuzione dei buoni pasti ai R&T la normativa contrattuale non fa alcuna menzione di sistemi automatici per la rilevazione dell’orario di lavoro ordinario ma ad una semplice dichiarazione.

I Ricercatori e Tecnologi dell’INFN che volessero aderire all’iniziativa prima dell’invio formale della diffida possono farlo accedendo alla pagina “L’INFN rispetta il contratto?. Con la diffida si chiede all’INFN anche la liquidazione degli arretrati corrispondenti ai buoni pasto non corrisposti negli ultimi cinque anni.


Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 4 del 16 febbraio 2017.

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