La Sezione del controllo sugli Enti della Corte dei Conti ha pubblicato la propria relazione sull’esercizio 2015 del CNR. Molte le osservazioni della Corte, fra cui si segnalano quelle più direttamente legate alla condizione del personale. La Corte in particolare rileva:
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Una forte riduzione del personale, in particolare i profili dei ricercatori e tecnologi;
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Un’accentuazione della forbice tra i diversi profili professionali, visto che la maggior parte del personale di ricerca si inserisce nel livello iniziale (74% dei ricercatori e 73% dei tecnologi), mentre il personale tecnico e amministrativo continua a concentrarsi nei profili apicali a seguito della dinamica delle selezioni interne;
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Resta costante la percentuale del personale dedicato direttamente all’attività di ricerca (60%) rispetto al personale di supporto tecnico amministrativo (38%) che, pur in presenza di una elevata percentuale (circa la metà) del personale con competenza tecnica (CTER), “appare ancora sovradimensionato rispetto alla mission dell’ente”.
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Risulta in aumento il personale a tempo determinato, con una rilevante quota di personale in servizio (435 unità) in deroga ai vincoli massimi di durata previsti dalla disciplina vigente. La Corte raccomanda di accertare la persistenza dell’interesse scientifico dell’ente nei progetti avviati e l’attuale esigenza del ricorso a contratti a tempo determinato, di verificare la copertura finanziaria dei progetti ancora in essere e di procedere nella politica di stabilizzazione del personale precario, evitando ulteriori rinnovi dei contratti ancora in essere in deroga alle disposizioni di legge.
Si riduce, infine, la consistenza del personale non dipendente dell’ente per il calo dei contratti di collaborazione che, in linea con le politiche di riduzione della spesa, si contraggono di circa il 15%.
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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI del 22 maggio 2017.
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