La Sezione del controllo sugli Enti della Corte dei Conti ha pubblicato lo scorso 16 maggio la Relazione di legge sull’esercizio 2015 dell’ISFOL, ora Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (INAPP).
La Corte dei Conti considera negativa l’altalena dei vertici intervenuta nel nuovo Istituto, e preoccupanti sia il contenzioso che la rendicontazione delle risorse comunitarie
Riguardo alle vicende dei vertici ISFOL/INAPP la Corte rileva criticamente che “il continuo alternarsi nel governo dell’Ente di organi e commissari straordinari non favorisce la stabilità e la continuità delle funzioni assegnate”.
Dal 2015, sono state risolti alcuni problemi relativi alla contabilizzazione di contributi della Commissione Europea ed è stata affrontata e risolta la questione, di notevole rilievo finanziario che riguardava gli interessi passivi da corrispondere alla Commissione stessa, in connessione con la affluenza delle entrate comunitarie al sistema della tesoreria unica.
Continua invece a destare preoccupazione il contenzioso nel quale è parte l’ISFOL e per il quale nel 2015 l’importo complessivamente impegnato è risultato pari a circa 9 milioni (in riduzione rispetto ai 12,8 milioni nel 2014) di cui circa 4,8 milioni erogati.
Preoccupante anche la situazione relativa allo stato di rendicontazione delle risorse comunitarie per la programmazione FSE 2000-2006, a causa dell’esposizione finanziaria dell’Istituto per il pagamento di somme dichiarate inammissibili, con conseguente decurtazione dalle risorse FSE per il mancato rispetto di previsioni di legge. L’ISFOL ha effettuato una segnalazione alla Procura regionale della Corte dei conti per ipotesi di danno erariale. Per il periodo di programmazione successivo 2007-2013 sono ancora in corso di verifica i provvedimenti di notifica da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e la relativa istruttoria da parte dell’Amministrazione, per importi in contestazione pari a 3,26 milioni.
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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI del 26 giugno 2017.
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