Il 21 giugno scorso il Consiglio Scientifico (CS) del CNR si sarebbe riunito per discutere sulle proposte di ristrutturazione della rete scientifica dell’Ente presentate dai Direttori di Dipartimento e avrebbe espresso parere favorevole su una o due proposte di soppressione di piccole sedi secondarie, giudicandole coerenti con i criteri generali per la razionalizzazione della rete scientifica approvati dallo stesso CS l’11 aprile scorso. Sarebbero state invece bloccate le proposte di accorpamento, soppressione e drastica riduzione del numero di Istituti sottoposte al proprio parere.
Usiamo il condizionale perché, come avviene ormai da diversi anni, i lavori del CS sono ammantati dal più totale mistero, non essendo resi pubblici le convocazioni, gli ordini del giorno, i verbali ed i pareri emessi, nella fattispecie i succitati criteri generali per la razionalizzazione della rete scientifica, come se il CS non fosse un Organo del CNR ma un gruppo di consulenti privati che operano al CNR.
L’ANPRI considera comunque molto opportuno che questo CS abbia bloccato questa ristrutturazione verticistica della rete scientifica e senza alcuna partecipazione dei ricercatori e tecnologi dell’ente. L’attuale CS, infatti, benché nel pieno possesso dei suoi poteri, da un lato è privo di quella rappresentanza elettiva dei R&T che il D.Lgs. n. 218/2016 e il nuovo Statuto dell’Ente impongono, dall’altro è in scadenza, dato che dovrà essere rinominato non appena l’Ente stabilirà i criteri per elezione dei tre rappresentanti dei R&T e provvederà ad indirne le elezioni. Non è quindi opportuno che un Organo in scadenza si esprima su proposte che possono avere un forte impatto sulla vita e le attività scientifiche dell’Ente per i prossimi 20 o 30 anni, come già sottolineato nel Comunicato dello scorso 20 marzo.
Ma lo stop, forse solo momentaneo, imposto dal CS non cancella quanto di grave è successo, ossia la presentazione da parte dei Direttori di Dipartimento di proposte di ristrutturazioni della rete scientifica senza che i Direttori e le comunità scientifiche degli Istituti coinvolti ne venissero formalmente informati, senza che questi potessero discuterle e sottoporre al CS anche i propri pareri.
L’ANPRI si impegnerà affinché i nuovi Regolamenti di cui l’Ente si dovrà a breve dotare, in particolare il Regolamento di Organizzazione e Funzionamento, garantiscano quelle efficaci “forme di partecipazione di ricercatori e tecnologi alle fasi decisionali per la programmazione ed attuazione della ricerca” previste dall’art. 2 del D.lgs. n. 218/2016 ed assicurino la piena trasparenza di tutte le procedure organizzative ed amministrative dell’Ente.
Nella fattispecie, l’ANPRI si adopererà affinché, non appena il nuovo Statuto entrerà in vigore, l’Ente provveda ad indire l’elezione dei tre rappresentanti dei R&T nel CS e dei due rappresentanti dei R&T in ciascuno dei sette Consigli Scientifici di Dipartimento, con la certezza che la presenza di colleghi eletti romperà quel muro di segretezza che da anni circonda l’operato di tali organismi scientifici e consentirà un dialogo diretto con tutti i R&T.
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ANPRI CNR
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