SI DIMETTE IL DIRETTORE GENERALE DEL CNR E SI NOMINA UN F.F.

Con lettera inviata il 27 novembre al tutto il personale, il DG del CNR Massimiliano Di Bitetto ha comunicato di aver rassegnato le dimissioni dall’incarico di Direttore Generale del CNR.Le motivazioni addotte sono riferibili agli “attacchi personali reiterati e offensivi degli ultimi mesi hanno inciso profondamente sulla serenità necessaria a svolgere il prestigioso incarico per il quale sono stato scelto dal Presidente e dall’intero Consiglio di Amministrazione, con il rischio da qui in avanti di rendere meno efficace la mia azione.”. Il DG uscente inoltre sottolinea: “Ho l’intima convinzione di aver sempre operato in modo corretto e leale, con coscienza e perseguendo l’interesse esclusivo dell’Ente. Ho agito sempre in buona fede e garantito fin dal primo giorno del mandato la piena collaborazione nei confronti degli Organi del CNR”. Tuttavia, prosegue la lettera, “devo … prendere atto di come ai vertici dell’Ente sia venuto meno quel clima di fiducia reciproca che è condizione essenziale per svolgere proficuamente l’incarico di Direttore Generale.”. In questa ricostruzione, il DG uscente si presenta come una vittima di attacchi basati sul nulla, che però sono sufficienti a far venir meno il clima di fiducia nei vertici dell’ente. Solo incidentalmente nella lettera viene accennato il fatto che la Magistratura è interessata a controllare la veridicità di questi attacchi, ma nulla di più. In realtà i giornali danno una rappresentazione diversa di quanto sta accadendo; La Repubblica del 28 novembre 2017 per esempio precisa che l’indagine sull’ex DG del CNR sarebbe a una svolta, e le dimissioni sarebbero dettate dalla necessità di “togliere ossigeno alle indiscrezioni e ai possibili nuovi provvedimenti giudiziari.”. Il CNR ha nel frattempo proceduto il 30 novembre scorso alla nomina del nuovo Direttore Generale f.f. nel Dott. Giambattista Brignone, già dirigente dell’Ufficio Affari Istituzionali e Giuridici.

Tutte le cose umane sono perfettibili, ma sicuramente le cose andrebbero meglio se nel governo del CNR contasse il contributo di ricercatori e tecnologi democraticamente eletti, per come è scritto nel D.lgs. n. 218/2016 e nella Carta europea dei ricercatori.

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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 13 dell’11 dicembre 2017

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