Nel corso della riunione del 21 luglio con l’Amministrazione della SZN, CGIL, CISL e UIL hanno presentato una proposta di rimodulazione della Pianta Organica (PO) dell’Ente che prevede aumenti degli organici dei livelli apicali dei tecnici e degli amministrativi La proposta di CGIL, CISL e UIL prevede l’aumento in Pianta Organica di 3 posti dei livelli apicali del personale tecnico e amministrativo (da CTER IV livello, da Operatore tecnico di VI livello e da Collaboratore di Amministrazione), tagliando di due posti gli organici dei Collaboratori di Amministrazione di VII livello (il livello di accesso dall’esterno).
Questi incrementi hanno lo scopo di consentire progressioni di livello del personale tecnico e amministrativo, in particolare degli Operatori tecnici e dei Collaboratori di Amministrazione i cui livelli apicali sono ora saturi. Ed infatti, per i Funzionari di Amministrazione non è stato chiesto un analogo aumento perché i tre Funzionari dell’Ente hanno già raggiunto il livello apicale.
Le modifiche proposte alla PO dei tecnici ed amministrativi comporterebbero un aumento del costo sulla PO di 44.420 euro. Come recuperare tali soldi dato che, a meno di interventi legislativi, il costo della PO della SZN deve restare immutata?
Semplice: CGIL, CISL e UIL propongono di tagliare di due posti gli organici del livello apicale dei R&T, trasformandoli in un posto di Ricercatore di III livello ed un posto di Primo Tecnologo (creando una vacanza nell’organico dei Primi Tecnologi a danno degli attuali Primi Tecnologi!), in modo da ottenere un risparmio nel costo della pianta organica di 43.782 euro che riesce a compensare l’aumento derivante dalle modifiche alle PO dei tecnici ed amministrativi.
Ancora una volta, come già avvenuto solo un mese fa al CNR, CGIL, CISL e UIL si preoccupano della carriera di tutto il personale ad esclusione dei Ricercatori!
E non è credibile la tesi secondo la quale si preoccupano di creare nuovi posti di lavori perché, da un lato, l’attuale organico del livello iniziale dei Ricercatori non è saturo (e quindi non c’è oggi necessità di aumentarne l’organico) e, dall’altro, la loro proposta prevede la riduzione di due nuovi posti di Collaboratore di Amministratore!
Da notare, inoltre, che la carriera del personale tecnico ed amministrativo della SZN è stata finora ben più facile e agevole di quanto non sia stata la carriera dei R&T. Infatti, ad inizio 2015, solo il 12,9% dei Ricercatori della SZN ha raggiunto il livello apicale di Dirigente di Ricerca e nessun Tecnologo è Dirigente tecnologo. Al contrario, il 30,3% dei CTER, il 100% dei Funzionari di Amministrazione, il 28,6% degli Operatori tecnici e il 23,1 dei Collaboratori di Amministrazione ha raggiunto l’apice della propria carriera!
Pensare quindi che CGIL, CISL e UIL siano in grado di rappresentante le aspettative di carriera e le istanze tutte dei Ricercatori della SZN ci sembra davvero arduo.
Pur condividendo la necessità di creare prospettive di carriera per i Tecnologi (cosa eventualmente realizzabile anche applicando l’art. 65 del CCNL del 2002), l’ANPRI, confidando sulla saggezza dei vertici della SZN, esprime fortemente il proprio dissenso riguardo questa proposta, nefasta per i Ricercatori e Tecnologi della SZN ed estremamente dannosa per l’Ente stesso. Perché è indubbio che tagliare gli organici dei livelli apicali dei R&T pregiudicherebbe gravemente il futuro dell’Ente. Diminuirebbe, infatti, la capacità della SZN di attrarre giovani brillanti ricercatori, diminuirebbero, anche, la capacità dell’Ente di ottenere finanziamenti esterni (riducendo la forza “contrattuale” e il “peso scientifico” dei suoi ricercatori nei confronti dei loro competitori nazionali ed internazionali) e la presenza dell’Ente in importanti organismi scientifici, per i quali è spesso richiesta l’appartenenza al livello apicale (si vedano ad esempio i requisiti del bando GEV della prossima VQR). Aumenterebbe, invece, il numero dei brillanti Ricercatori dell’Ente che, non potendo vedere riconosciuti nell’Ente i propri meriti, fuggiranno altrove. È questo quello che CGIL, CISL e UIL vogliono?
La delegazione dell’ANPRI