La legge di stabilità 2016 ha ultimato il suo iter in Commissione Bilancio della Camera ed è ora passata all’esame dell’Aula. Domenica 13 dicembre il Governo ha presentato un emendamento (1.1), successivamente approvato con alcune modifiche introdotte da sub-emendamenti, che introduce diversi interventi, tra i quali anche un finanziamento aggiuntivo all’INFN di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2018 per “attività di ricerca nei campi della fisica subnucleare, nucleare e astroparticellare”.
Lo stesso emendamento prevede anche la rideterminazione del contributo all’Organizzazione europea per le ricerche astronomiche nell’emisfero australe (contributo previsto dalla Legge 127/1982) in 17 milioni di euro annui a partire dal 2016, eliminando la riduzione di un milione di euro in precedenza prevista. La quota eccedente il contributo obbligatorio potrà essere destinata a programmi di ricerca realizzati in collaborazione con l’Organizzazione.
Un sub-emendamento presentato dall’on.le Sgambato (PD) ha poi cancellato il definanziamento di 4 milioni di euro annui del programma nazionale di ricerche aerospaziali PRORA, previsto dal testo uscito dal Senato, a spese però per un pari importo del FOE, il Fondo ordinario per gli enti di ricerca finanziati dal MIUR. Il programma PRORA costituisce un canale importante di finanziamento per il CIRA.
Al CREA hanno invece pensato i Relatori Melilli (PD) e Tancredi (AP) con l’emendamento 33. 431, approvato dalla Commissione, che, tramite tre commi aggiuntivi 380-bis, 380-ter e 380-quater assegna al CREA il compito di promuovere “un piano triennale di ricerca straordinario per lo sviluppo di un sistema informatico integrato di trasferimento tecnologico, analisi e monitoraggio delle produzioni agricole attraverso strumenti di sensoristica, diagnostica, meccanica di precisione, biotecnologie e bioinformatica”, da sottoporre entro 30 giorni (!) dalla data di entrata in vigore della Legge di stabilità all’approvazione del MiPAAF “individuando i settori e le filiere di maggiore interesse su cui concentrare le risorse, gli enti di ricerca e le università da coinvolgere, le tecnologie da sviluppare e i risultati attesi”. Il MiPAAF dovrà sentire in proposito la Conferenza Stato-regioni e le Commissioni parlamentari competenti per materia. Al piano straordinario sono destinati 5 milioni di euro per l’anno 2016 e 8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018.
Segnaliamo infine l’approvazione dell’emendamento 16.294 dei Relatori, che ha esteso la possibilità per gli enti di ricerca – già prevista dal testo proveniente dal Senato – di continuare ad avvalersi del personale con contratto co.co.co in essere alla data del 31 dicembre 2015 con l’attivazione, previa verifica di idoneità, di contratti a tempo determinato; questi ultimi potranno ora essere finanziati non solo con le risorse derivanti da progetti esterni o finanziati con fondi premiali, ma anche, nei limiti del 30%, con le risorse disponibili per le assunzioni a tempo indeterminato in base alla normativa vigente.
Resta confermato in proposito che gli enti di ricerca potranno assumere, per ciascuno degli anni 2016-2018, personale tecnico e amministrativo a tempo indeterminato nel limite di una spesa pari al 25% di quella relativa al medesimo personale cessato nell’anno precedente. Per i ricercatori e tecnologi restano invece ferme le percentuali previste dall’art. 3, comma 2, del DL 90/2014: 60% nel 2016, 80% nel 2017, 100% nel 2018.
Resta anche confermato lo stanziamento di 8 milioni di euro per il 2016 e di 9,5 milioni di euro a decorrere dal 2017 per l’assunzione straordinaria di circa 200 ricercatori negli enti pubblici di ricerca vigilati dal MIUR.