Atto indirizzo MIUR: status per i Ricercatori e “nuova governance” per gli EPR

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Il MIUR ha pubblicato pochi giorni fa, a firma del ministro Giannini, un Atto di indirizzo che individua le priorità politiche del Ministero per il 2016.

Si tratta di un documento snello che, tra le 20 “priorità politiche”, ne individua quattro specifiche per gli EPR e i loro ricercatori e tecnologi:

  • Mobilità: “Promuovere le politiche di mobilità dei ricercatori a tutti i livelli, favorendo e semplificando le procedure di “portabilità” dei progetti di ricerca, specie in raccordo con il sistema delle infrastrutture”;
  • Status dei ricercatori: “Definire un nuovo status del personale di ricerca degli EPR, in sinergia con quanto avviene nelle Università, applicando l’apposita delega governativa e valorizzando ruolo e autonomia dei ricercatori”;
  • Nuova governance EPR “Revisione di struttura e governance degli EPR in funzione di una ripartizione più razionale, economica ed efficace delle loro missioni, mirante a una valorizzazione dell’autonomia d’indirizzo”;
  • Programma Nazionale della Ricerca (PNR): “Dare efficace attuazione alla strategia del Programma Nazionale della Ricerca e alla nuova programmazione comunitaria attraverso una sinergia virtuosa con Regioni e stakeholders del sistema ricerca”.

L’atto di indirizzo contiene, quindi, una serie di elementi importanti, in linea con le richieste che l’ANPRI ha avanzato in questi anni, in particolare sulla definizione dello stato giuridico dei ricercatori, nonché sulla mobilità del personale e sulla portabilità dei progetti (che era una priorità politica del MIUR già per il 2015, vedi Newsletter 3/2015, ma ancora inattuata).

Di non chiara lettura è però la priorità riguardante la governance degli EPR che, anche alla luce di altri scarni dettagli riportati nell’atto di indirizzo (“una più chiara definizione delle rispettive missioni, evitando duplicazioni e/o sovrapposizioni”), potrebbe prefigurare sia l’istituzione di una “cabina di regia” interministeriale che coordini la distribuzione delle risorse (nazionali e internazionali) sia un globale riordino degli EPR, quale le diverse ipotesi circolate (fra cui anche quella di un possibile frazionamento del CNR e il riaccorpamento degli Enti in 4/5 organismi monotematici) sollevano non poche perplessità.

L’ANPRI evidenzia la necessità che le azioni da intraprendere per dare concretezza all’Atto di indirizzo debbano essere simultanee e ricorda ancora una volta che una eventuale riorganizzazione degli EPR può e forse deve essere fatta “purché in una prospettiva di valorizzazione del sistema e non di un suo ridimensionamento”, come già l’ANPRI scrisse al premier Renzi il 16 maggio del 2014. Eventuali interventi riorganizzativi “dovranno realmente migliorare l’efficienza degli Enti, responsabilizzando i ricercatori nella governance scientifica, stimolandone le sinergie e aumentando la loro competitività in ambito internazionale, e non puntare semplicemente al taglio di qualche poltrona di Presidente o di Direttore Generale”. Infatti, nessun efficace cambiamento può essere realizzato se non vengono rimosse le cause che impediscono al-la ricerca di agire pienamente come volano della crescita e dello sviluppo del Paese: per essere davvero competitiva in ambito internazionale, la ricerca pubblica italiana ha bisogno che siano messi al centro del cambiamento i ricercatori, ai quali si devono riconoscere gli stessi diritti, la stessa autonomia e lo stesso status dei loro colleghi europei.

Suona invece ironico, a dir poco, il riferimento contenuto nell’Atto di indirizzo al PNR: sono quasi due anni che aspettiamo il varo del PNR 2014-2020 (vedi Newsletter 18/2015) che, nonostante innumerevoli annunci della sua “imminente presentazione” (il primo annuncio è del 31 gennaio 2014, ad opera dell’allora ministro Carrozza, e l’ultimo è del 14 ottobre scorso), continua ad essere un fantasma.

Ci auguriamo che a queste intenzioni possano seguire nel 2016 atti concreti, a vantaggio del sistema nazionale della ricerca nel suo complesso e della crescita professionale di ricercatori e tecnologi.