Lo scorso 23 marzo, la X Commissioni Attività produttive, commercio e turismo della Camera e la 10a Commissione Industria, commercio, turismo del Senato si sono espresse favorevolmente sulla nomina a Presidente ENEA dell’attuale Commissario Federico Testa.
Qualche malumore si è registrato alla Camera, dove i sì alla nomina sono stati 28 su 40 presenti e votanti. L’On. Zaratti (SI-SEL), in particolare, a nome del proprio gruppo, ha eccepito che durante la gestione commissariale dell’Enea da parte di Testa vi sono state “notevoli proteste da parte del personale dipendente” e che Testa, sulla base del curriculum presentato, non risulta in possesso “delle competenze scientifiche necessarie a guidare un ente di ricerca come l’Enea”. Inoltre, a parere di Zaratti, potrebbe sussistere una “grave incompatibilità” tra l’incarico di Presidente ENEA e quello “attualmente rivestito – ma non dichiarato nel curriculum presentato alla Commissione – di componente del Consiglio dei sindaci della società E.On” (azienda internazionale a capitale interamente privato attiva nel settore dell’energia e delle fonti rinnovabili), incarico che Testa non dichiara neanche nel suo curriculum pubblicato sul sito web dell’ENEA. Alle considerazioni di Zaratti si è associato l’On. Vallascas (M5S), che ha anche ricordato le posizioni favorevoli al nucleare di Testa.
Tutto liscio invece al Senato, dove i sì sono stati 17, con soli 2 voti contrari ed 1 astenuto.
Ricordiamo che le nomine del Presidente e del Consiglio di Amministrazione dell’ENEA sono disciplinate dall’art. 4 della Legge 221/2015, che al comma 6 recita: “Il consiglio di amministrazione, formato da tre componenti, incluso il presidente, è nominato con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quattro anni, rinnovabili una sola volta, ed i componenti sono scelti tra persone con elevata e documentata qualificazione tecnica, scientifica o gestionale nei settori di competenza dell’ENEA”.