Il Comitato degli Esperti per le Politiche della Ricerca (CEPR), organo del MIUR col compito di svolgere “su mandato del Ministro, attività di consulenza e di studio su problemi riguardanti la politica, lo stato, la programmazione, la valutazione della ricerca, nazionale e internazionale”, sarà a breve chiamato, come riportato in questa stessa Newsletter, a valutare le richieste di assunzione diretta di Ricercatori e Tecnologi di altissima qualificazione scientifica da parte degli Enti di ricerca MIUR ai sensi dell’art. 13 “Riconoscimento e valorizzazione del merito eccezionale” del D.Lgs. 213/2009 sul “Riordino degli enti di ricerca” vigilati dal MIUR.
Un compito importante, quindi, che tuttavia non pare sufficiente a giustificare l’esistenza del Comitato. Perché a giudicare dalla desolante assenza di contenuti recenti sul sito del Comitato, non sembrerebbe che l’attività CEPR sia stata particolarmente intensa, almeno a partire dal suo rinnovo, avvenuto con il DPCM 27 dicembre 2013.
Una notizia rimbalzata dal Gruppo Roars conferma la scarsa attività del Comitato, attribuendone la responsabilità allo stesso Ministro che il CEPR presiede e dovrebbe interpellare. Infatti, uno dei componenti del CEPR, Filippomaria Pontani, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, il 6 maggio scorso ha inviato al ministro Giannini una lettera di dimissioni dal CEPR, nella quale rileva che il Comitato non è “mai stato consultato nel percorso che ha portato alla recentissima approvazione del Piano Nazionale per la Ricerca” e che, nonostante i tentativi del Vicepresidente, Andrea Carlo Moro, il Ministro non ha mai “ritenuto di convocare o incontrare il Comitato in oltre due anni”; il che fa pensare, è la conclusione di Pontani, all’“assoluto disinteresse” del Ministro per il CEPR.
“Negli ultimi 30 mesi il CEPR è stato investito di due soli incarichi”, previsti da vecchie e nuove normative ma poco attinenti alla sua “vera ragione sociale”: la graduatoria di merito per le chiamate dirette negli enti di ricerca e una graduatoria di merito per il finanziamento diretto di progetti competitivi svolti da Consorzi interuniversitari. In quest’ultimo caso si è creato “un certo imbarazzo nel dover paragonare” progetti di ambiti diversi senza il supporto di referees del settore, come invece avviene nelle buone pratiche internazionali.
Pontani stigmatizza anche con l’occasione il silenzio del PNR sugli investimenti di notevole peso economico a favore di IIT e di Human Technopole, “un tema sul quale la senatrice Cattaneo ha detto tutto ciò che c’era da dire”.
Il CEPR scade a fine anno: si ricorderà il Ministro almeno di questa scadenza?
Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 10 del 19 maggio 2016.
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