È stata lanciata alcune settimane fa una petizione internazionale “In Support of Turkish Academics Facing Job Loss and Arrest” in difesa dei circa 2000 scienziati turchi appartenenti ad oltre 90 Università turche che, rei di aver firmato nel gennaio di quest’anno l’appello “Non saremo parte di questo crimine!” che chiedeva al governo turco di far cessare le violenze nel Kurdistan, rischiano ora l’arresto o il licenziamento.
La petizione, rivolta al Ministro della Giustizia del governo turco e al Turkish Council of Higher Education, denuncia come alcuni dei firmatari dell’appello dello scorso gennaio siano stati arrestati, molti siano sotto indagine ed altri siano stati licenziati dalle loro università. Nel corso della settimana successiva alla pubblicazione dell’appello, almeno 33 accademici sono stati arrestati dalla polizia turca. Tra gli ultimi a finire dietro le sbarre sono stati il 15 marzo Esra Mungan (psicologa all’Università Boğaziçi), Muzaffer Kaya (scienziato politico dell’Università Nişantaşı) e Kıvanç Ersoy (matematico dell’Università Mimar Sinan).
Per firmare questa petizione è sufficiente cliccare qui.
Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 11 del 3 giugno 2016.
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