ANGIOLETTA CORADINI (1946-2011)
a cura dei colleghi ex CNR, poi INAF-IFSI
Abstract:
Angioletta Coradini, che ha dominato il panorama italiano e internazionale delle scienze planetarie per quasi quarant’anni, ci ha lasciato la mattina del 5 settembre 2011, dopo un anno di coraggiosa lotta contro una malattia crudele e implacabile. Ripercorriamo in questo poster le principali fasi della sua vita e della sua carriera.
Biografia:
Angioletta Coradini è nata a Rovereto (TN) il 1 luglio 1946. Dopo avere trascorso la propria giovinezza a Rovereto, Napoli e Torino, si stabilì a Roma, la città che più amava e alla quale la sua attività di ricerca rimase sempre legata. Nel 1970 conseguì con il massimo dei voti la laurea in Fisica all’Università “La Sapienza”. Dopo un iniziale periodo di collaborazione con l’università, prese servizio al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) presso l’Istituto di Astrofisica Spaziale (IAS) nel “Reparto di Planetologia” guidato da Marcello Fulchignoni, ottenendo un posto a tempo indeterminato nel 1975. I primi studi di geologia, compiuti nel golfo di Cagliari, le guadagnarono un notevole credito internazionale, tanto che Angioletta Coradini fu una dei primi scienziati non americani cui la NASA affidò l’esame dei reperti lunari prelevati nel corso delle missioni del Programma Apollo. È stata direttrice dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario (IFSI) per dieci anni, dal 2001 al 2011, gestendo la transizione dell’Istituto stesso dal CNR cui originariamente afferiva al neonato Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).
Carriera:
Angioletta cominciò la sua carriera con le prime pionieristiche ricerche sui campioni lunari delle sonde Apollo negli anni ’70, ma il suo inesauribile interesse scientifico l’ha portata ad interessarsi di quasi tutti i campi della ricerca sul Sistema Solare, guadagnando ben presto stima a livello internazionale.
Si è occupata di modelli di formazione del Sistema Solare e dei pianeti giganti Giove e Saturno, su cui ha pubblicato diversi articoli con idee innovative e originali.
Un altro settore di fondamentale importanza nella sua lunga carriera è stato quello della strumentazione per sonde spaziali per l’esplorazione del Sistema Solare. A partire dagli anni ’90 infatti Angioletta Coradini collaborò con l’agenzia spaziale europea (ESA) e con l’agenzia spaziale americana (NASA) per la fornitura di spettrometri ad immagine, strumenti di telerilevamento in grado di abbinare informazione spaziale e spettrale per la determinazione a distanza della composizione chimica delle superfici planetarie.
Il primo esemplare di questa serie, VIMS (Visual and Infrared Mapping Spectrometer), fu lanciato con la Missione Cassini-Huygens nel 1997, destinata all’esplorazione del sistema di Saturno. La sonda Cassini è in orbita attorno a Saturno dal luglio 2004 e lo spettrometro VIMS è tuttora perfettamente operativo.
Successivamente le fu affidata la progettazione dello spettrometro VIRTIS (Visible and InfraRed Thermal Imaging Spectrometer) per la sonda Rosetta, missione ESA attualmente in viaggio verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, attorno a cui entrerà in orbita nel 2014.
Ha guidato la realizzazione dello strumento VIR-MS (Visible and InfraRed Mapping Spectrometer) a bordo della missione della NASA Dawn diretta a Cerere e Vesta, i maggiori asteroidi della fascia principale compresa tra Marte e Giove.
È stata inoltre PI dello strumento MA_MISS (MArs Multispectral Imager for Subsurface Studies) per la missione europea ExoMars destinata all’esplorazione in-situ del suolo di Marte, e dello strumento JIRAM (Jovian InfraRed Auroral Mapper) per la missione NASA JUNO, che ha come scopo lo studio della magnetosfera di Giove e della sua origine.
Frutto delle sue iniziative e collaborazioni sono anche spettrometri ad immagine che stanno osservando rispettivamente Marte e Venere a bordo delle missioni ESA Mars Express e Venus Express.
Nel 2007 è stata insignita della David Bates Medal dall’European Geosciences Union (EGU), ed è stata membro dell’Accademia Russa di Scienze Naturali.
La sua carriera è stata lunga e felice, nonostante gli ultimi due anni siano stati funestati, prima ancora che dalla malattia, da un’infelice vicenda giudiziaria che l’ha vista coinvolta benché assolutamente incolpevole, come i fatti hanno poi pienamente dimostrato.
Angioletta Coradini ha contribuito in modo decisivo a formare una comunità planetologica italiana vitale e di livello internazionale, e ha sempre avuto un occhio attento alla scena internazionale, una grande apertura verso le idee nuove e le ricerche di frontiera, e a una curiosità e un gusto per l’avventura che fino all’ultimo l’hanno portata a intraprendere nuove imprese.
Il suo valore non si esaurisce però solo nel campo lavorativo nel pur lungo elenco di titoli, incarichi e onorificenze (riportato più sotto). Angioletta era una persona allegra e piacevole, colta e aggiornata, con interessi che andavano oltre quello delle scienze planetarie. Era una lettrice onnivora, appassionata di viaggi, di musica, di fotografia, di cucina, e di altre cose ancora. Aveva un grande calore umano e molta facilità nei rapporti con le persone, amando spesso un linguaggio schietto e diretto con i propri interlocutori. Tanti giovani, non solo italiani, sono stati da lei aiutati, consigliati e anche formati.
Ha sicuramente lasciato un ricordo indelebile in tutte le persone che hanno avuto il piacere di conoscerla, e un’impronta riconoscibile in quanti hanno avuto la fortuna di lavorare con lei.
Incarichi Scientifici di rilievo in Progetti Internazionali:
• NASA co-investigator per i programmi planetari (1970-1974);
• Membro del Joint Working Group (JWG) tra National Academy of Sciences ed European Science Foundation (1983);
• Titolare di un contratto NATO per la collaborazione tra l’IAS e UCLA (1984-1987);
• Membro del Solar System Working Group (SSWG) dell’ESA (1985-1988);
• Membro del Team di Assessment e Fase A della missione Rosetta, terzo cornerstone ESA (1985-1993);
• Principal Investigator (PI) per una campagna di telerilevamento di zone vulcaniche attive organizzata tra CNR e NASA/JPL (1986);
• Membro del Team Scientifico per l’analisi dati del sensore ISM per la missione sovietica Phobos (1990-1993);
• Membro del Team Italiano per i progetti PFS e OMEGA/VNIR per la missione Mars 94/96 (1989-1996);
• Membro del Science Team degli strumenti CIRS e VIMS per la missione NASA-ESA-ASI Cassini-Huygens (1991-2011);
• Coordinatore della proposta MORO (Moon ORbiting Observatory) e membro del Science Team di MORO (1993-1996);
• Membro dell’OTAC (Observing Time Allocation Committee) per la missione ESA ISO (1994-1996);
• Membro dell’ESO-OPC (Observing Program Committee) (1997-1999);
• Principal Investigator (PI) dell’esperimento VIRTIS per la missione “cornerstone” ESA Rosetta (1996-2011);
• Principal Investigator (PI) dell’esperimento MA_MISS per la missione ESA ExoMars (1999-2011);
• Membro del consiglio scientifico dell’Antares (Accademia Finlandese di studi spaziali) (1999-2004);
• Membro del Consiglio Scientifico dell’ISSI (International Institute of Space Sciences) (1999-2002);
• Membro dello SPC (Science Program Committee) dell’ESA in qualità di consulente della delegazione italiana per le scienze planetarie (2000-2002);
• Membro del Haute Comité Scientifique dell’Osservatorio Astronomico di Parigi;
• Principal Investigator (PI) dell’esperimento VIR per la missione “Discovery” NASA Dawn, che ha come scopo lo studio degli asteroidi Vesta e Cerere;
• Principal Investigator (PI) dell’esperimento JIRAM per la missione “New Frontiers” NASA JUNO.