Al CNR è in corso una vasta operazione di ristrutturazione della rete scientifica, che comporta la chiusura di sedi, l’accorpamento di istituti e una diversa configurazione territoriale dei medesimi.
Rispetto a questo processo, FGU Dipartimento Ricerca-Sezione ANPRI ha ricevuto l’informativa in merito alla costituzione dell’Istituto per le Scienze e le Tecnologie del Patrimonio Culturale, che nasce dalla fusione di 4 Istituti del CNR appartenenti al Dipartimento, e precisamente IBAM – Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali; ICVBC – Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali; ISMA – Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico; ITABC – Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali. La documentazione trasmessa era una relazione piuttosto scarna, dalla quale non si evinceva quale fosse stato il parere espresso dai Consigli di Istituto degli Istituti che sarebbero stati raggruppati in una nuova unica entità. FGU Dipartimento Ricerca-Sezione ANPRI ha pertanto chiesto una documentazione integrativa che consentisse di capire quanto la proposta fosse conosciuta, condivisa e apprezzata dal personale coinvolto, e quali eventuali criticità fossero state evidenziate. Questo adempimento infatti, risulta oltremodo doveroso per un Ente come il CNR che dichiara di aderire ai principi della Carta Europea dei Ricercatori. L’interlocuzione con i Consigli, infatti, è l’unico sistema attualmente esistente per poter attivare un corretto e sostanziale contributo propositivo da parte dei R&T e di tutto il personale ai processi decisionali rilevanti per la loro vita professionale.
Sul tema della ristrutturazione delle Rete scientifica si è svolto un incontro con il Presidente del CNR il 26 febbraio, nel quale FGU Dipartimento Ricerca-Sezione ANPRI ha ribadito la necessità di confrontarsi con l’amministrazione in merito a: i) rispetto dell’obbligo di richiedere i pareri dei Consigli di istituto nel caso di processi di ristrutturazione, tenendo in debito conto le osservazioni formulate; ii) necessità di procedere all’integrazione dei Consigli di Dipartimento con rappresentati dei R&T; iii) coinvolgimento di questi organismi nel processo di ristrutturazione della rete. Inoltre FGU Dipartimento Ricerca-Sezione ANPRI ha sottolineato la necessità di lasciare ampi margini di libertà a ricercatori e gruppi di ricerca che non intendano aderire alle nuove formazioni, assicurando soprattutto la portabilità dei progetti di ricerca e delle eventuali apparecchiature di pertinenza del progetto medesimo.
Il Presidente ha dichiarato che la riforma della rete procederà attraverso delibere di fattibilità che individuano in via provvisoria la sede principale del nuovo istituto, e stabiliscono un tempo entro il quale debba essere completato l’iter del nuovo organo di ricerca, e debbano essere individuate missione, obiettivi, sedi secondarie e sedi di lavoro, e i R&T che intendano trasferirsi ad altra struttura. FGU Dipartimento Ricerca-Sezione ANPRI ritiene comunque che anche la delibera di fattibilità debba ottenere prima della sua approvazione il parere degli organi di consulenza scientifica generale dell’Ente e dei Consigli di Istituto.
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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 2 del 18 marzo 2018
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