La VII Commissione della Camera ha formulato nella seduta del 20 aprile u.s., su proposta del relatore Dallai (PD), un parere favorevole, con condizioni e osservazioni, sul riparto della quota premiale del FOE 2014, dopo che il MIUR, nella persona del sottosegretario Toccafondi, aveva depositato una nota in risposta alle richieste di chiarimenti avanzate da alcuni componenti della Commissione, come riportato nella Newsletter 8/2016.
Nell’illustrare la propria proposta di parere, Dallai ha sottolineato l’insufficienza delle spiegazioni fornite dell’Esecutivo. Pertanto, il parere approvato dalla Commissione pone al Governo le seguenti condizioni:
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il Governo rispetti il più possibile la corrispondenza tra l’anno di accantonamento dei fondi per la premialità e l’anno di effettiva erogazione;
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i prossimi schemi siano redatti in modo da consentire una più immediata valutazione della qualità dell’attività svolta dai singoli enti;
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sia assicurata la chiarezza nelle procedure di calcolo, anche per comprendere se siano stati introdotti correttivi delle reali assegnazioni a ciascun ente;
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sia garantita la natura aggiuntiva dei fondi premiali rispetto a quelli ordinari.
La Commissione ha anche invitato il Governo a riesaminare la questione delle quote premiali rivolte agli under 35 per verificare se sia il caso di mantenere il criterio dell’età dei ricercatori come elemento prioritario oppure se sia meglio eliminarlo e basare l’attribuzione delle quote solo sulla valutazione della qualità della ricerca, eventualmente innalzando la percentuale legata a tale valutazione rispetto a quella prevista per progetti e programmi.
Ugualmente sofferto è stato il via libera dato dalla 7a Commissione del Senato che il 20 aprile ha approvato un parere favorevole contenente diverse condizioni in parte coincidenti con quelle poste dalla VII Commissione della Camera:
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il Governo dovrebbe considerare con attenzione l’attività degli enti che sono rimasti penalizzati dal riparto 2014 rispetto alla precedente annualità, quali ad esempio l’INAF;
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dovrebbe essere assicurata la corrispondenza tra l’anno di accantonamento dei fondi per la premialità e l’anno di effettiva erogazione;
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devono essere definiti criteri che consentano effettivamente di valutare la qualità dell’attività svolta;
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va assicurata la trasparenza e la chiarezza nelle procedure di calcolo, anche per comprendere se sono stati introdotti dei correttivi delle reali assegnazioni di ciascun ente;
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le risorse per la premialità devono avere carattere aggiuntivo rispetto ai fondi ordinari.
Il Presidente della 7a Commissione del Senato ha anche comunicato l’intenzione di sottoporre formalmente al Ministro quanto emerso nel dibattito, per avviare una riflessione comune in vista delle future attribuzioni dei fondi premiali, “data la generale insoddisfazione per le procedure finora seguite”.