Il CNR ha pubblicato, pochi giorni fa, i bandi relativi a concorsi pubblici per complessivi 41 posti da Primo Ricercatore e 25 posti da Dirigente di Ricerca, ripartiti tra le 25 Aree strategiche già individuate ed utilizzate dal CNR per i concorsi per 82 posti di Ricercatore III livello di cui al piano straordinario di assunzioni del MIUR.
Questi nuovi bandi costituiscono, di fatto, anche la prima occasione di progressione di carriera per i Ricercatori del CNR dopo la tornata dei concorsi interni ex art. 15 banditi ad ottobre 2013 che, benché le commissioni esaminatrici siano state nominate a luglio del 2015, non si sono ancora del tutto conclusi. Infatti, ad oggi, ben 4 delle 14 commissioni non hanno ancora completato i propri lavori, a causa di continue dimissioni collettive od individuali dei propri componenti. In particolare, mancano all’appello le graduatorie relative ai bandi per Primo Ricercatore e per Dirigente di Ricerca delle due Aree concorsuali in “Ingegneria, ICT e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti” e “Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale” che abbiamo da subito individuato come le più critiche (in termini di copertura delle competenze da parte dei commissari e di equa valutazione comparativa), data la complessità e la varietà degli ambiti disciplinari che comprendono (si vedano, ad esempio, il Comunicato del 17 gennaio 2013 e la Newsletter 2/2016).
Benché le 25 Aree strategiche utilizzate in questi nuovi concorsi siano molto meno eterogenee delle 7 Aree Dipartimentali utilizzate negli ultimi concorsi ex art. 15, di molte di esse manca una pur minima declaratoria da parte del CNR, lasciando così indefiniti, in numerosi casi, i loro “confini disciplinari”, nonostante l’esplicita richiesta fatta dall’ANPRI il 4 gennaio scorso di ridefinire alcune Aree strategiche (quelle più eterogenee al loro interno) e di associare le Aree strategiche agli Ambiti disciplinari, definiti ne “Il Sistema di Classificazione delle Competenze Disciplinari al CNR”, cui afferiscono formalmente i Ricercatori del CNR.
I nuovi bandi di concorso prevedono un iter di valutazione progressiva dei candidati che sembra mirare più a semplificare e ridurre il lavoro delle commissioni giudicatrici (che dovranno concludere la procedura concorsuale entro quattro mesi dalla data della prima riunione) che a pervenire ad una valutazione complessivamente corretta dei vari candidati. Infatti, nel concorso per Dirigente di Ricerca è previsto che, solo per i candidati che abbiano conseguito almeno 25 punti (su 45) nelle 15 pubblicazioni scelte, la commissione procederà con la valutazione degli altri titoli: “elenco ulteriori pubblicazioni, brevetti e altri prodotti” (max 15 punti) e “altri titoli del curriculum professionale” (max punti 40). Nel concorso per Primo Ricercatore, invece, oltre allo sbarramento sulle 10 pubblicazioni scelte (minimo 15 punti su 30 affinché la commissione possa valutare gli altri titoli del candidato), è previsto un ulteriore sbarramento (minimo 42 punti su 60 nella valutazione complessiva dei titoli) per poter procedere con l’esame colloquio.
Al colloquio, previsto solo per i concorsi per Primo Ricercatore, il bando assegna un massimo di ben 40 punti (su un totale di 100), valore che ci sembra eccessivo dato che non si concorre per il livello iniziale di Ricercatore, con candidati che hanno in media 20 anni di attività di ricerca. Ciò lascia, a nostro avviso, eccessivo margine di discrezionalità alle commissioni di concorso (composte da tre a cinque componenti, più due supplenti) che, diversamente da quanto richiesto dall’ANPRI il 4 gennaio scorso, non saranno nominate con criteri “trasparenti e comparabili a livello internazionale”, così come dettato dalla Carta europea dei ricercatori (“utilizzando, come previsto dall’art. 5 del vigente Regolamento del Personale, Albi di esperti interni ed esterni da costituire immediatamente”) ma con decreto del Presidente del CNR. Stante ciò, l’ANPRI si adopererà affinché un congruo numero di Ricercatori dell’Ente faccia parte di ciascuna commissione, al fine di evitare che commissioni a grande maggioranza esterna non operino con equità di valutazione ma siano portatrici di interessi esterni.
Segnaliamo, inoltre, che tutti i bandi prevedono che nella graduatoria di merito finale siano inclusi solo i candidati che abbiano conseguito un punteggio complessivo non inferiore a 80 punti su 100. Ciò implica che i candidati che entrano nella graduatoria di merito possano a tutti gli effetti essere considerati idonei, consentendo quindi che, come richiesto dall’ANPRI, l’Ente provveda allo “scorrimento delle graduatorie di merito fino al completo utilizzo delle risorse economiche destinate a detti concorsi, qualora uno o più vincitori siano già dipendenti di ruolo dell’Ente”. A tal proposito rammentiamo che con le risorse destinate ad un nuovo posto di Primo Ricercatore o di Dirigente di Ricerca si possono realizzare circa 6 progressioni di carriera.
Nei 16 bandi per Primo Ricercatore cui sono assegnati due posti è prevista la riserva di un posto a favore dei Ricercatori CNR di III livello. Per tutti i vincitori interni è prevista, inoltre, la possibilità di mantenere la sede di lavoro.
La domanda di partecipazione ai suddetti concorsi va presentata esclusivamente per via telematica (disponibile nell’area concorsi del CNR all’indirizzo https://selezionionline.cnr.it) entro il 3 marzo 2017. Ai sensi dei bandi, ogni candidato può presentare al “massimo due domande di partecipazione tra tutti i 25 bandi di concorso di Primo Ricercatore” e, rispettivamente, “di Dirigente di Ricerca”. Ne deduciamo, quindi, che un candidato esterno o un Ricercatore CNR di III livello possa presentare fino a due domande per Primo Ricercatore e due domande per Dirigente di Ricerca.
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