Oggi, l’ANPRI e Articolo 33 hanno inviato una lettera (qui allegata) al Ministro Stefania Giannini per chiederle formalmente “di non approvare alcun taglio alle piante organiche dei Ricercatori, anche in coerenza con quanto previsto dal decreto-legge n. 95 del 6 luglio 2012 (“spending review”) che escludeva il taglio degli organici dei Ricercatori e Tecnologi degli EPR, e di intervenire autorevolmente per reperire le risorse aggiuntive necessarie per consentire una effettiva progressione di carriera dei Ricercatori e Tecnologi nel CNR, i cui livelli apicali sono attualmente ridotti ad un quarto di quanto in media presente negli altri EPR”.
La lettera è accompagnata da una petizione pubblica
No ai tagli alle piante organiche dei Ricercatori del CNR
per sostenere la richiesta dell’ANPRI e di Articolo 33 che ti invitiamo a sottoscrivere.
Questa azione congiunta dell’ANPRI e di Articolo 33 si è resa necessaria in quanto, nonostante la battaglia condotta dall’ANPRI negli ultimi mesi, il 2 luglio scorso il CdA del CNR ha approvato un drastico taglio agli organici dei livelli apicali del profilo di Ricercatore, come già anticipato nel Comunicato del 9 luglio.
In particolare, il CdA ha deliberato il taglio di 96 posti per Dirigente di Ricerca e di 225 posti per Primo Ricercatore. Nonostante la rimodulazione della pianta organica preveda anche un (necessario) incremento di posti di Ricercatore III livello (+276), per i tre livelli del profilo di Ricercatore il CNR ha globalmente deliberato la perdita di 45 unità e una conseguente riduzione del costo di quasi 7,5 M€. Viene, infatti, tagliato di ben 19,5 M€ il costo dei livelli apicali dei Ricercatori, solo in parte compensato dall’aumento del costo dei Ricercatori di livello iniziale.
Al contempo, allo scopo di procedere, sin dal 2015, con 417 progressioni di livello per il personale tecnico e amministrativo (come da accordo sindacale firmato a maggio scorso da CGIL, CISL e UIL), il CdA ha deliberato anche un significativo aumento degli organici del personale tecnico di ben 159 posti, in particolare dei loro livelli apicali, con un aggravio di costo di oltre 6 M€. Anche gli organici dei livelli apicali del personale amministrativo sono stati incrementati di 22 unità.
Si deduce, quindi, che il maggiore Ente di ricerca italiano intende in futuro fare a meno dei Ricercatori, e in particolare dei Ricercatori più qualificati, puntando le sue carte prevalentemente sui tecnici !
Firma anche tu la petizione!
No ai tagli alle piante organiche dei Ricercatori del CNR
per cancellare questa scellerata decisione del CNR di soffocare le legittime aspettative di carriera dei suoi Ricercatori, pregiudicano gravemente anche il futuro dell’Ente.
Gianpaolo Pulcini
Segretario Nazionale, Responsabile CNR