Ad oggi, il trasporto aereo di passeggeri e merci è responsabile di circa il 12% delle emissioni totali di anidride carbonica nell’atmosfera e della conseguente crisi climatica, associata al riscaldamento globale.
In campo aeronautico, l’uso di batterie elettriche è molto più impegnativo rispetto al settore automobilistico a causa di più stringenti vincoli di peso, autonomia, affidabilità e sicurezza.
Tuttavia, in futuro, anche l’aviazione potrà essere più ecosostenibile grazie anche alle tecnologie avveniristiche, sviluppate dal gruppo di ricerca di Tiancun Xiao dell’Università di Oxford nel Regno Unito.
Tutto si fonda su un nuovo catalizzatore a base di ferro, in grado di convertire direttamente l’anidride carbonica in combustibile per sistemi di propulsione aeronautica, pareggiando, così, l’impatto ambientale complessivo e, in qualche modo, “invertendo” il classico processo di combustione.
Il nuovo sistema è molto più economico di quelli convenzionali, che, invece, usano il più raro e costoso cobalto ed è anche più efficiente, perché permette il completamento della trasformazione con una sola reazione chimica.
Il catalizzatore innovativo è stato sperimentato in un reattore da laboratorio di acciaio inossidabile, funzionante ad alta pressione e temperature medio-elevate e i ricercatori hanno verificato la sua effettiva capacità di spezzare i legami covalenti tra gli atomi di ossigeno e carbonio della CO2 e di produrre, a contatto con idrogeno gassoso, oltre che vapore acqueo, in particolare idrocarburi liquidi, con cui alimentare proprio i motori degli aeroplani.
Il processo, per poter essere sfruttato a livello industriale, richiede ancora ulteriori sviluppi e approfondimenti e, soprattutto, la progettazione su vasta scala.
Approfondimenti: https://www.nature.com/articles/s41467-020-20214-z