Mercoledì 6 settembre si è svolta, presso la Commissione Lavoro pubblico e privato (XI) della Camera l’Interrogazione 5-12010, presentata dall’on.le Miccoli (PD), Attività dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (INAPP) e stabilizzazione del personale con contratto a tempo determinato impiegato dal medesimo Istituto, indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
INAPP è la nuova denominazione assunta dall’ISFOL dal 1o dicembre 2016. L’interrogazione metteva in rilievo la situazione di incertezza in cui versa l’ente, per il fatto che non si è ancora provveduto alla modifica dello statuto e dei regolamenti secondo quanto previsto dall’articolo 10 del D.Lgs. 150/2015 (Jobs Act), che ha ridefinito i compiti attribuiti all’INAPP/ ISFOL nell’ambito del riordino dei servizi per il lavoro e delle politiche attive; segnalava inoltre il sussistere di rapporti conflittuali tra INAPP e Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL).
Alla luce di ciò, chiedeva tra l’altro di sapere:
- a che punto sia la ridefinizione dello statuto dell’INAPP e se possano essere confermati i compiti assegnati all’Istituto dal Jobs Act o se sia in atto una sua riconfigurazione;
- se si intenda procedere e, in caso, con quale tempistica, alla costituzione dell’Ente come organismo in grado di accedere direttamente alle risorse del Fondo sociale europeo, o se si intenda intraprendere altre strade che possano garantire all’INAPP adeguate risorse;
- se si intenda risolvere il problema della stabilizzazione delle circa 200 unità di personale ancora con contratto a tempo determinato da quasi dieci anni.
Per il Ministro ha risposto il Sottosegretario Bobba (v. Testo della risposta), che ha smentito l’esistenza di intenzioni di ridefinire i compiti dell’INAPP>, affermando che i ritardi nella emanazione del nuovo statuto sono dovuti ai cambiamenti “procedurali e sostanziali” introdotti dal D.Lgs. 218/2016 Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca. Al riguardo, Bobba ha segnalato che il Ministero del lavoro ha avanzato alcune richieste di modifica allo schema di statuto presentato>dall’INAPP per il previsto parere, “al fine di confermare e rafforzare la funzione dell’istituto in qualità di ente in house del Ministero del lavoro”.
Quanto all’accesso alle risorse del Fondo sociale europeo, l’ANPAL, in quanto autorità di gestione dei programmi operativi nazionali, ha già avviato “un’interlocuzione e un confronto collaborativo” in vista della formalizzazione del ruolo di Organismo intermedio dell’INAPP.
La stabilizzazione del personale precario dell’INAPP è legata alla disponibilità di adeguate risorse finanziarie, oltre che alla <compiuta attuazione di quanto previsto dal decreto legislativo n. 218 del 2016”. Il Ministero si è attivato per ottenere una integrazione del contributo ordinario destinato all’Istituto “in misura quantomeno corrispondente ai tagli lineari che il bilancio dell’INAPP aveva subito per effetto della cosiddetta spending review”.
Il Sottosegretario ha infine voluto chiarire che “i rapporti tra INAPP e ANPAL sono improntati alla massima collaborazione” e che l’ANPAL “non esercita alcuna funzione di vigilanza né di indirizzo nei confronti dell’INAPP e che le eventuali azioni di riassetto dell’istituto non possono in alcun modo essere collegate a rapporti di natura finanziaria tra il medesimo Istituto e l’ANPAL”.
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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 11 del 29 settembre 2017
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