Non ci sono più scuse, ora è il tempo di agire. La Ministra Madia ha emanato ieri la Circolare 3/2017 per l’applicazione delle norme sul precariato nella Pubblica Amministrazione di cui al D.lgs. 75/2017, art. 20. Il documento chiarisce gli ambiti di operatività della norma e interviene sull’applicazione delle norme nel caso degli enti di ricerca (vedi http://www.anpri.it/stabilizzazione-precari-della-ricerca-pubblicata-la-circolare-madia/).
Nessun ente può sottrarsi all’obbligo di adempiere alla norma, regolarizzando una situazione di precariato oltraggiosa e umiliante per chi la subisce, che reca altresì un danno concreto alle attività di ricerca.
Il Presidente del CNR deve muoversi con rapidità e determinazione per dare corso alle norme citate, e deve farlo reclamando presso il Ministero le risorse necessarie per consentire l’assorbimento di tutti i precari, come avviene in tutti gli altri enti di ricerca.
Sarebbe infatti bizzarro avere situazioni nelle quali i precari che lavorano in un ente possano vedere riconosciuto il loro lavoro, mentre quelli che lavorano al CNR debbano invece rimanere esclusi dai benefici previsti dalla legge.
Esiste un problema di giustizia sostanziale e di non discriminazione tra professionisti della Pubblica Amministrazione che non può essere violato. Il Presidente del CNR deve uscire allo scoperto e prendere una posizione chiara su quello che intende fare per i precari del CNR.
Lo chiede tutto il personale e con forza, precario e non.
ANPRI-CNR