Il Consiglio di Amministrazione del 9 maggio scorso ha approvato una nuova bozza di Statuto per il Consiglio Nazionale delle Ricerche che, ricordiamo, deve essere rivisto per adeguarlo alle disposizioni del D.lgs. 218/2016.
Sono state apportate modifiche alla prima bozza circolata nei primi giorni di marzo (statuto) sulla quale l’ANPRI aveva fatto puntuali proposte di modifica, come dettagliato nel Comunicato del 13 marzo, finalizzate a massimizzare le opportunità che il D.lgs. 218/2016 dà agli Enti pubblici di ricerca ed ai loro Ricercatori e Tecnologi. Alcuni significativi miglioramenti sono contenuti nel testo attualmente licenziato dal CdA, ma dobbiamo constatare che, in una fase in cui è richiesto, ai vertici del CNR è mancato il coraggio di virare con decisione nella direzione indicata all’unanimità dalla VII Commissione del Senato risoluzione (risoluzione)
Questi primi risultati, tuttavia, offrono all’ANPRI, che ormai da decenni propone quanto oggi (…forse con un poco di ritardo!) si sta traducendo in concreti strumenti normativi, forti motivazioni per migliorare l’attuale proposta di Statuto ed i Regolamenti, che pure dovranno essere adeguati al D.lgs. 218/2016. La determinazione dell’ANPRI, che sollecita un sostegno più deciso di tutti i Ricercatori e Tecnologi, è sostenuta dalla dimostrata efficacia del percorso contenuto nel D.lgs. 218/2016, confermata dal contributo che il rappresentante eletto in CdA tra Ricercatori e Tecnologi ha potuto dare alla bozza di Statuto attualmente approvata.
Queste le principali novità della nuova bozza, allegata a questo comunicato:
- Al di là di alcuni generici riferimenti alla Carta europea dei ricercatori, inseriti negli artt. 3 e 4 (“Obiettivi” e “Principi di organizzazione”) è ora prevista, nel rispetto del D. Lgs. 218/2016 e in linea con quanto richiesto dall’ANPRI, una rappresentanza elettiva dei R&T del CNR sia nel Consiglio Scientifico (tre consiglieri su 10 saranno “eletti da ricercatori e tecnologi del CNR tra ricercatori e tecnologi del CNR”) che in ciascun Consiglio di Dipartimento (due componenti saranno “individuati con procedure elettive nell’ambito dei ricercatori e tecnologi in servizio presso gli istituti afferenti”). Benché, quindi, i rappresentanti dei R&T saranno in minoranza nei rispettivi Consigli, in totale ci saranno ben 17 R&T dell’Ente negli organi di consulenza scientifica.
- E’ stata accolta dal CdA anche un’altra importante richiesta dell’ANPRI, ossia il mantenimento dell’obbligo per il Presidente dell’Ente di mettersi in aspettativa se professore universitario, obbligo che nella precedente bozza del nuovo Statuto era stato soppresso.
- Non sono state invece accolte le richieste dell’ANPRI di ampliare a due il numero dei rappresentanti dei R&T nel CdA e di restringere, in corretta applicazione del D. Lgs. 218/2016, ai soli R&T dell’Ente l’elettorato attivo nella elezione del rappresentante (o dei rappresentanti) dei R&T nel CdA.
- Non accolte anche altre proposte dell’ANPRI volte a coinvolgere la rete scientifica e i Direttori di Dipartimento in tutte le scelte strategiche dell’Ente, anche in quelle attualmente attribuite alla Direzione Generale, così come non sono state accolte le richieste dell’ANPRI di coinvolgere i R&T nella scelta dei Direttori di Dipartimento e di Istituto.
- Nel nuovo Statuto non sono più presenti le norme che impongono che gli incarichi di Direttore di Dipartimento e di Direttore di Istituto siano a tempo pieno. Tale obbligo è demandato al momento agli artt. 6 (comma 1) e 11 (comma 1) del vigente ROF. Si può quindi presumere che la riscrittura del ROF possa prevedere l’abolizione dell’impegno a tempo pieno per i Direttori di Dipartimento e per i Direttori di Istituto.
Nel registrare con piacere l’accoglimento di istanze che finalmente recepiscono concretamente elementi importanti della Carta europea dei ricercatori, seguendo le direttive del D.lgs. 218/2016, ribadiamo per intero le nostre proposte (comunicato) e ci attestiamo per sostenerle ulteriormente, sino al loro completo recepimento. Siamo convinti di poter contare sul lavoro che nel CdA potrà continuare a svolgere in tal senso il rappresentante eletto tra i Ricercatori e Tecnologi dell’Ente.
Demandando il nuovo Statuto ai Regolamenti molti dei dettagli che ne caratterizzeranno l’applicazione, è nell’immediato evidente la rilevanza, l’urgenza e l’impegno necessario per la redazione di questi ultimi. Auspichiamo pertanto da parte dei vertici dell’Ente scelte decise, anche di metodo, e reiteriamo la nostra richiesta di pieno coinvolgimento di Ricercatori e Tecnologi nella stesura dei Regolamenti.
Gran parte della storia recente del CNR è anche figlia di Regolamenti non adeguati ai tempi ad al contesto cui devono essere funzionali. Questa semplice constatazione suggerisce l’opportunità di non ripetere l’errore di Regolamenti redatti nel chiuso delle stanze della Sede Centrale, lontani dalla realtà quotidiana di chi deve fare ricerca.
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ANPRI-CNR
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