Comunicato del 29 marzo 2017. Vogliamo risposte chiare agli inquietanti interrogativi sollevati nel servizio di Report sul CNR

Il servizio sul CNR della trasmissione Report, dal titolo “CNR: ricercatori e ricercati”, andato in onda lunedì sera ha sollevato un gran numero di inquietanti interrogativi che riguardano presunti rapporti con la mafia siciliana, presunte irregolarità nella gestione dell’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero – IAMC (che ha già portato al fermo dell’ex Segretario amministrativo) e dell’Istituto di Fisiologia Clinica – IFC, nonché rapporti apparentemente anomali con l’editore e consulente Paolo D’Anselmi.

Sulla questione è prontamente intervenuta il ministro Fedeli che, come si legge nel Comunicato MIUR del 28 marzo, ha dichiarato che “non appena informata del servizio, esercitando i nostri poteri di vigilanza”, ha “chiesto al presidente Massimo Inguscio di attivarsi subito perché si possa fare piena chiarezza su quanto realmente accaduto e di informarmi al riguardo. Di fronte ad accuse come quelle emerse nel corso della trasmissione televisiva di ieri bisogna essere tempestivi e dare risposte esaustive”, perché “la massima trasparenza è d’obbligo anche a tutela dell’immagine del CNR”.

Mentre in merito ai presunti rapporti con la mafia siciliana solo la magistratura sarà in grado di dare risposte certe, per quanto riguarda gli altri interrogativi l’ANPRI chiede al CNR di dare, al personale dell’Ente e ai cittadini italiani tutti, una risposta chiara e rapida. In particolare, l’ANPRI vuole sapere:

  1. A quanto ammonta il buco di bilancio dell’IAMC e a cosa è dovuto? Solo a finti progetti, come quello denominato “Report”, o anche ad altre cause?
  2. Come intende il CNR coprire il buco di bilancio dell’IAMC, assunto che non sarebbe tollerabile che lo faccia utilizzando i finanziamenti ottenuti onestamente e meritatamente dai Ricercatori dell’Istituto?
  3. È vero che molte delle firme dell’ex Direttore dell’IAMC, Salvatore Mazzola, su contratti dal valore complessivo di centinaia di migliaia di euro, sono state contraffatte e, se sì, come è possibile che nessuno se ne sia accorto al momento di chiudere i bilanci consuntivi dell’Istituto?
  4. È vero che l’attuale Direttore Generale del CNR, Massimiliano Di Bitetto, “ha tenuto in un cassetto l’audit chiesto dalla Giuliano [NdR: l’ex Direttore dell’IAMC dal 2014 al 2016], senza mai prendere un solo provvedimento”, e che tale relazione non è stata consegnata, nella sua completezza, neanche ai Consiglieri di Amministrazione del CNR?
  5. È vero che “tra le anomalie riscontrate dall’audit” c’è anche “un gruppo di 12 società collegate da una fitta rete di soci e commesse” che dal 2012 al luglio 2016 hanno incassato dal CNR “due milioni e mezzo di euro attraverso 82 contratti, il 90% dei quali sotto la soglia dei 40.000 euro: il limite entro cui si possono dare gli affidamenti diretti”, e che “in questo giro c’è proprio il consulente ed editore Paolo D’Anselmi, coautore di alcune pubblicazioni con l’attuale direttore generale del CNR, Massimiliano Di Bitetto che in favore di queste società ha firmato 27 contratti”?
  6. È vero che il Curriculum di Di Bitetto, datato 14 aprile 2016 ed improvvisamente sostituito il 2 novembre 2016 subito dopo una burrascosa riunione del CdA del CNR (vedi Comunicato del 3 novembre 2016), è “un po’ taroccato perché c’è anche infilato [sic!] dentro 11 pubblicazioni [NdR: in particolare gli “articoli scientifici in corso di pubblicazione” nn. 83-93 aventi come coautori più di 20 Ricercatori dell’IAMC] che sono risultate poi false”? E, più nel dettaglio:
  • È vero che l’articolo n. 83 dal titolo “Biodegradation of crude oil by individual bacterial strains and a mixed bacterial consortium” era già stato pubblicato nel 2015 sulla rivista Brazilian Journal of Microbiology ma che tra gli autori non compare Di Bitetto?
  • È vero che il XII IAEG Congress si era già tenuto a Torino nel settembre del 2014, che gli atti del Congresso erano già stati pubblicati nel 2015 su “Engineering Geology for Society and Territory” e che nel Vol. 5 è stato pubblicato il lavoroThe 1773 Cava de’ Tirreni flash flood (Southern Italy), an opportunity to further enhance the use of documentary sources as hazard and risk assessment, tra i cui autori non compare Di Bitetto?
  • Come mai, a distanza di quasi un anno, nessuno degli altri nove “articoli scientifici in corso di pubblicazione” ad aprile 2016 sia stato ancora pubblicato e non ve ne sia traccia alcuna né sui siti web delle riviste indicate nel curriculum, né altrove in Internet?
  1. Come mai nel nuovo curriculum di Di Bitetto, precipitosamente sostituito il 2 novembre scorso, siano stati rimossi ben 29 lavori, in particolare i lavori nn. 30-58, già regolarmente pubblicati nel 2015 sul “Dictionary of Corporate Social Responsibility”, tutti aventi come unico coautore D’Anselmi?

Sono interrogativi che creano sbalordimento e inquietudine nei Ricercatori e Tecnologi del CNR che quotidianamente lottano con la carenza di fondi e con la burocrazia dell’Ente per portare avanti il loro lavoro di ricerca, cercando di risparmiare quanto più è possibile in vista di tempi magri, sempre nel rispetto dell’etica e dell’onestà. Sono interrogativi ai quali noi, però, non siamo in grado di dare una risposta certa.

Crediamo che sia invece dovere dei massimi vertici dell’Ente, il Presidente e l’intero Consiglio di Amministrazione, dare in tempi rapidi una risposta pubblica, certa e definitiva a questi inquietanti interrogativi.

Riteniamo, anzi, che sia preciso dovere dell’organo di governo del CNR approfondire le questioni poste, senza limitarsi ai soli casi presentati dall’inchiesta, in modo da non lasciare margini, nella gestione del CNR, ad inefficienze, sistemi di corruzione, sprechi ed interessi privati di nessun genere. Con la convinzione che sia necessaria una riforma strutturale dell’Ente che riconosca ai propri Ricercatori e Tecnologi un ruolo primario nel governo dell’Ente e una supremazia della componente scientifica del CNR sull’anima amministrativa e burocratica.

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Gianpaolo Pulcini

Segretario Nazionale, Responsabile CNR

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