Non è il caso di fare distinguo, né di giocare, con le parole, sulla pelle dei precari della ricerca. Tutti quelli che da giorni e settimane, in tutta Italia, si sono mobilitati, con dignità e compostezza, ma anche con estrema determinazione e coraggio. Questo è un momento unico, e il Parlamento, tutte le forze politiche, insieme con i vertici dell’Ente non possono perdere l’occasione per rendere giustizia a persone che da anni sorreggono letteralmente col loro lavoro il più grande Ente Pubblico di Ricerca Italiano, e che chiedono di vedere riconosciuto un diritto che il Testo Unico sul Pubblico Impiego ha sancito, senza se e senza ma.
ANPRI è a fianco dei precari che venerdì 15 dicembre davanti a Montecitorio ricorderanno ancora una volta ai rappresentanti eletti e al Paese che con loro, con il loro futuro, c’è in gioco anche quello di tutta la Ricerca pubblica italiana.
ANPRI è impegnata affinché le condizioni di lavoro nella ricerca che ad oggi si sono determinate non si possano riprodurre nel futuro. Al raggiungimento di questo obiettivo, essenziale per il Sistema ricerca del nostro Paese, dovranno dare il loro contributo determinante i colleghi per i quali oggi sollecitiamo il rapido e completo superamento della condizione di precarietà che sono costretti a subire da anni.
ANPRI CNR
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