Comunicato unitario INFN 16 marzo: Trattativa del 15 marzo 2016

La trattativa del 15 marzo non poteva chiudersi nel modo peggiore: nulla di fatto e trattative interrotte.

L’INFN si è presentato al tavolo ribadendo la propria posizione: minimo incremento dell’indennità d’ente mensile per quanto riguarda i tecnici e amministrativi e nessuna apertura di trattativa per il personale ricercatore e tecnologo.

I-III

 

La richiesta dei sindacati è, fin dall’inizio, l’apertura di una discussione al tavolo di trattativa per la costituzione di un fondo di salario accessorio che premi i ricercatori e tecnologi, per riconoscere il loro impegno sia nel reperire risorse esterne ai fondi istituzionali che nella conduzione e realizzazione dei vari progetti indipendentemente dall’origine del finanziamento.

L’Ente non ha voluto neanche aprire la discussione né sulla definizione del fondo né sulle regole con cui questo dovrebbe essere distribuito. In particolare, l’INFN ha prima motivato questa sua indisponibilità con l’insufficienza dei fondi “over head” per istituire questo fondo, salvo poi, per ben due volte, non aprire la discussione sull’entità dei fondi suddetti come promesso, ed in seguito presentando l’ipotesi di utilizzo dell’art. 22 del DPR 171/91, per dare delle indennità ai soli responsabili dei progetti europei di tipo ERC. Tale articolo è peraltro già utilizzato, basato su fondi interni (vedi delibera n. 13996 del 26/02/2016), per direttori di strutture dell’ente.

Non è questa la logica che si dovrebbe perseguire. Bisogna individuare delle risorse aggiuntive con cui incentivare il reperimento di fondi esterni, ma anche per valorizzare sia chi svolge bene i progetti esterni sia chi svolge bene gli esperimenti finanziati dal fondo ordinario.

Per fare ciò è necessario aprire la discussione ed individuare degli strumenti organizzativi che prevedano la definizione di regole condivise ed esigibili.

Non si capisce perché a parole si ringrazia il personale per il suo impegno e per i risultati che ha fatto conseguire all’Ente, ma quando si tratta di passare dalle parole ai fatti concreti ci si trova di fronte ad un muro di gomma che fa rimbalzare le richieste anche se in fase di sola proposta di discussione.

Riportiamo, per dovere di cronaca, che ci sono state fornite delle tabelle che riportano la distribuzione del personale a tempo determinato tra fondi interni, “over head” e fondi esterni, senza che ci venisse detto come è distribuito con le anzianità e nelle strutture (fondamentale per una discussione sui prossimi concorsi da ricercatori a valere sui fondi recentemente messi a disposizione dal MIUR). Ci è stata fornita una tabella (parziale) degli “over head” che non includeva quelli dei premiali. Spiegandoci, ma non abbiamo sinceramente capito, che questi ultimi generano sì “over head”, ma non si possono (in base a quale regola?) utilizzare per il salario accessorio, perché vanno considerati come fondi interni. Sostenendo però allo stesso tempo che i premiali non si possono neanche conteggiare tra i fondi interni e che il personale opera sugli esperimenti premiali all’interno della propria normale attività: un guazzabuglio che sembra assolutamente poco chiaro ed al limite della presa in giro.

 

IV-VIII

La discussione sul salario accessorio invece per i tecnici e amministrativi era già aperta. I sindacati avevano accettato le risorse messe a disposizione (nonostante non fossero quelle richieste), ma il confronto si è bloccato sulla distribuzione nella varie voci.

Il nodo cruciale rimane la richiesta di equiparare l’Indennità d’Ente mensile quantomeno ai valori del CNR: l’aumento richiesto era di 200 euro lordi mensili.

Un minimo di dati:

Se oggi firmassimo un CCI 2015 SENZA aggiungere risorse aggiuntive l’aumento dell’Indennità di ente sarebbe di 86 euro lordi mensili. Fino al 2014 non esigibili perché vigeva il blocco dei salari (al fondo del comunicato trovate una spiegazione che dimostra quanto affermato). Non si può accettare che l’incremento sia di altri 15 euro, così come proposto dall’Ente, destinando il resto delle risorse all’aumento delle indennità di responsabilità, ai turni, alla produttività e al finanziamento degli art. 53 (già fatti).

Siamo arrivati a proporre all’Ente che l’aumento dell’IEM fosse distribuita nell’arco del 2015 e che andasse a regime con il 2016, arrivando ad un aumento di 140 euro lordi. Anche questa e molte altre  proposte fatte dalle OO.SS. di rielaborare il fondo per aumentare l’IEM sono state respinte dalla delegazione dell’INFN, ed è oramai da tre incontri che la proposta è prendere o lasciare. Ora noi abbiamo lasciato! Riteniamo che la trattativa NOI abbiamo provato a farla, ma se dall’altra parte del tavolo c’è un continuo no a tutto, noi torniamo dai lavoratori spieghiamo la situazione e prenderemo le decisioni del caso.

Alcuni dati che dimostrano quanto diciamo:

L’INFN ha detto di incrementare l’importo del Salario Accessorio 2015 di 1,9 M€, quindi di arrivare a un totale di 9.333.000 €, ma in realtà tra risparmi (ipotesi/pagato), recupero tagli Salario Accessorio 2011-14, risparmi RIA ecc, in concreto si sta parlando di un incremento di circa 200 K€ che porterebbe un aumento medio di circa 15 € al mese lordi, rispetto a circa 86 € già pronti senza nessuna trattativa.

Entrando nel dettaglio: partiamo dal fondo della Indennità di ente (mensile + annuale) fino al 2014 ammonta a € 5.590.200,00, a questa cifra vanno aggiunte (per norma contrattuale CCNL del 2002 art.4 comma 1 lettera c) € 273.566,00 relativa alla RIA dei cessati nel 2010 e € 13000,00 RIA cessati 2014. Totale € 5.876.766,00.

Fino al 2014, per effetto del blocco dei contratti e delle voci fisse dovute alle leggi di stabilità, è stata pagato € 4.844.103,00. In quanto non si potevano aumentare gli stipendi su voci fisse e pertanto si pagava al massimo quanto pagato nel 2010.

Tenuto conto che non ci sono stati rinnovi contrattuali e che l’Indennità d’ente annuale (che si paga a giugno) è congelata al 2009, si deduce che dal 2015 con le sole risorse dei precedenti contratti (senza nessun regalo da parte dell’Ente) potremmo avere:

 

5.876.766,00 – 4.844.103,00 = 1.032.663,00/1000 (personale)/12 (mesi) = € 86,05 cadauno, mensili di aumento.

L’Ente vorrebbe farci credere invece che aumenterebbe la IEM di 1.221.769,00 passando da 4,844 M€ a 6,065 M€

Che significa

6.065.872,00 – 4.844.103,00 = 1.221.769,00/1000/12= € 101,81 cadauno, mensili di aumento.

La chiarezza dei numeri indicati parla da sola e tutto il personale può facilmente valutare autonomamente

i motivi della differenza tra  le due cifre di 15 euro da un lato e 100 euro dall’altro.

 

E’ indispensabile che il personale tutto, ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi rivendichino il diritto ad un salario accessorio che valorizzi l’operato di tutti noi.

 

Per discutere di quanto avvenuto in trattativa, decidere come portare avanti questa battaglia, il 21 marzo prossimo dalle 10,30 si terrà un’assemblea dai laboratori di Frascati aperta a tutto il personale in videoconferenza.

Seguiranno indicazioni per la videoconferenza.

Roma, 16 marzo 2016

 

 

FLC CGIL

Ernesto Filoni

FIR CISL

Giuseppe Carinci

UIL RUA

Alberto Cecchinelli

ANPRI

Eleuterio Spiriti