Nel 2010 la Commissione UE ha creato il progetto “Human Resources Strategy for Researchers” (HRS4R), di cui abbiamo già parlato nella Newsletter 6/2013. Si tratta di una iniziativa nata con l’obiettivo di supportare le istituzioni di ricerca e i loro finanziatori nella effettiva implementazione della Carta Europea dei Ricercatori (Carta) e del Codice di condotta per il reclutamento (Codice di condotta) nelle loro politiche e prassi.
Il progetto si articola in cinque fasi:
- analisi interna (Internal Analysis, IA) per valutare, attraverso la somministrazione di un questionario a tutti i Ricercatori, lo stato di applicazione dei principi della Carta e del Codice di condotta;
- definizione, sulla base dei risultati ottenuti, di una strategia per lo sviluppo sostenibile di carriera dei ricercatori;
- ottenimento della validazione della stessa strategia da parte della Commissione europea (logo “HR Excellence in Research”);
- implementazione e verifica dell’efficacia della strategia ogni due anni, attraverso un processo di auto-valutazione;
- controllo esterno, da parte di esperti internazionali nominati dell’Unione europea, ogni quattro anni.
In Italia questa iniziativa ha avuto un’accoglienza tiepida ed infatti, ad oggi, in Italia si fregiano del titolo di “HRS4R Acknowledged Institutions” solo l’Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia (IEMEST), l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS), il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l’Università di Bologna, l’Università di Camerino, l’Università di Foggia, l’Università di Macerata, l’Università di Palermo e l’Università degli Studi di Padova.
Solo recentemente, come raccontato in questa stessa Newsletter, il MIUR, attraverso la “Strategia Italiana per la Realizzazione dello Spazio Europeo della Ricerca”, intende stimolare EPR ed Università ad adottare la “Human Resources Strategy for Researchers”, con l’obiettivo di far sì entro il 2020 tutti i 19 EPR (MIUR e non MIUR) e il 30% delle 66 Università statali conseguano il titolo di “HR Excellence in Research”.
Recentemente il CREA, anticipando l’iniziativa del MIUR, ha costituito un Gruppo di Lavoro con lo scopo di definire il percorso di adeguamento dei propri processi in tema di gestione delle risorse umane ai principi espressi nella Carta e del Codice di condotta. In questo modo, il CREA intende ottenere il riconoscimento di “HR Excellence in Research” da parte della Commissione Europea, nonché creare un ambiente di lavoro sempre più stimolante ed attraente per i ricercatori.
Il Gruppo di Lavoro dovrà effettuare una “gap analysis”, per evidenziare eventuali scostamenti tra i principi di Carta e Codice e le prassi attuali e, successivamente, proporre un “action plan” per colmarli. Del gruppo fa porte il collega Guido Bonati, della Segreteria Nazionale di ANPRI.
Si tratta di una iniziativa importante, che costituisce un primo passo per l’effettiva adozione della Carta Europea dei Ricercatori, peraltro anche al centro del decreto delegato di attuazione della riforma degli EPR nell’ambito della più generale riforma della Pubblica Amministrazione (la cosiddetta Legge Madia).
Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 11 del 3 giugno 2016.
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