DARIA BOCCIARELLI
di Livia Steve – ANPRI
Daria Bocciarelli è nata il 6 marzo 1910 a Parma da famiglia veneta-friulana, il padre Bruno Bocciarelli era ufficiale dell’esercito.
Laureata in fisica nel 1931 all’Università di Firenze, inizia la sua carriera come assistente di Bruno Rossi e di Giuseppe Occhialini, al laboratorio di Arcetri collabora con Gilberto Bernardini e Giulio Racah per confutare la teoria dominante sulla natura elettromagnetica dei raggi cosmici, anche attraverso la costruzione di apparati strumentali (geiger).
Nel 1938 si trasferisce all’Istituto Superiore di Sanità di Roma dove realizza, con Edoardo Amaldi, Franco Rasetti e Giulio Cesare Trabacchi, un acceleratore elettrostatico per la ricerca e produzione di sostanze radioattive artificiali per uso medico; nel 1941 effettua alcune ricerche sulla radioattività ad Ischia, ospite dell’industriale Leopoldo Parodi Delfino.
Nel 1939 il Direttore del Laboratorio di Fisica Giulio Cesare Trabacchi e Daria Bocciarelli vanno in Germania per ordinare un microscopio elettronico Siemens (che lei studia in 6 giorni invece dei 6 mesi previsti), il quale venne però requisito nel 1943 dai tedeschi: lo smontano, studiano e ricostruiscono in una notte prima di consegnarlo, poi nel 1946 costruiscono il primo microscopio elettronico italiano, che fu per anni punto di riferimento per molti ricercatori in Italia.
Nel 1945 sposa Sergio Steve, professore di scienza delle finanze all’Università di Roma. Nella vita personale forte è la passione per la montagna e tutta la famiglia passa ogni estate in un maso della Val Pusteria in alto Adige.
Nel 1958 la direzione del Laboratorio di Fisica passa prima a Mario Ageno (con Daria vice del laboratorio e a capo del reparto di microcopia elettronica) e qualche anno dopo a Daria Bocciarelli. Nel 1959 Daria succede a Trabacchi anche alla presidenza della Società Italiana di Microscopia Elettronica. Collabora con lei all’ISS Nella Mortara.
Daria ha dedicato tutta la sua vita lavorativa alla ricerca scientifica e la sua pluripremiata carriera durò fino al 1975, quando andò in pensione. Nel 1987 fu insignita dall’Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei XL, del premio Domenico Marotta per la ragguardevole attività svolta.
E’ morta nella sua casa a Roma il 27 dicembre 2006.
Bibliografia:
– Amaldi Edoardo, “Da via Panisperna all’America: i fisici italiani e la seconda guerra mondiale”, Roma, Editori Riuniti, 1997
– Donelli Gianfranco, “La microscopia elettronica all’Istituto Superiore di Sanità dal 1942 al 1992: dal laboratorio di Fisica al laboratorio di Ultrastrutture”, Istituto Superiore di Sanità, Roma, 2008
– Rossi Bruno, “Momenti nella vita di uno scienziato”, Bologna, Zanichelli, 1987.
– Simili Raffaella, Reale Emanuela, “Nella città di Ipazia. Le “belle menti” di un inaspettato sorprendente milieu”, in Storia d’Italia. Annali 26. Scienze e cultura dell’Italia unita, a cura di Pogliano C. e Cassata F., Giulio Einaudi, Torino, 2011
– Università di Bologna, “Scienza a due voci – le donne nella scienza italiana dal settecento al novecento”, http://scienzaaduevoci.unibo.it, 2004
– Battimelli Gianni, “L’eredità di Fermi. Storia fotografica dal 1927 al 1959 dagli archivi di Edoardo Amaldi”, Editori Riuniti, Roma, 2003