Geri Steve, storico socio e dirigente ANPRI, interviene alla trasmissione radio “Tutta la città ne parla”. In questa calda estate in cui infuoca la polemica sullo stato giuridico di ricercatori e tecnologi, la trasmissione aiuta a capire cosa si nasconde dietro aridi termini giuridici e perchè l’Italia è destinata ad un lento declino. A meno di un cambio di rotta, che coinvolge anche le politiche per la ricerca. A meno di un cambio di rotta, che dovrebbe coinvolgere innanzitutto le politiche per la ricerca e l’istruzione …
Dello sviluppo della ricerca in Italia si parla e si discute molto anche in queste torride settimane estive. L’ANPRI è stata fortemente impegnata a cercare di sostenere lo stato giuridico di ricercatori e tecnologi nell’ambito del disegno di legge di riforma della Pubblica Amministrazione, approvato proprio oggi dal Senato in via definitiva.
Potrebbe sembrare, come altri dicono, una battaglia corporativa o di retroguardia, ma non lo è. Sostenere la ricerca e consentire la crescita dei professionisti qualificati è equivalente a sostenere lo sviluppo del paese, quanto e forse più di quel che si fa con una legge di stabilità o una manovra finanziaria.
Se ne è parlato nella puntata del 27 luglio del programma radiofonico “Tutta la città ne parla”, condotta da Pietro Del Soldà, in cui gli interventi in apertura sono stati proprio di Geri Steve, storico dirigente ANPRI. A Geri è toccato il compito di spiegare perchè l’Italia è in ritardo nei confronti degli altri paesi sviluppati, e perchè i nostri ricercatori, anche grazie al mancato riconoscimento del loro stato giuridico, si trovano in una posizione di oggettiva inferiorità rispetto ai colleghi di altri paesi.
L’audio completo della trasmissione, a cui hanno partecipato Maurizio Ricci (giornalista di Repubblica), Matteo Sansoni (architetto, fondatore di “Ve Ve-vegetali in verticale””, Emanuele Felice (docente di Storia economica all’Università Autonoma di Barcellona), Gianfranco Viesti (docente di Economia applicata all’Università di Bari) e Maria Teresa Cometto (giornalista economica), può essere ascoltato cliccando direttamente sul riquadro qui sotto. Con una breve telefonata è intervenuto anche il ricercatore CNR Roberto Coscarelli.