Il decreto delegato di riforma degli EPR è stato approvato in bozza dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 25 agosto 2016
La bozza di decreto delegato di riforma degli EPR è stata approvata dal Consiglio dei Ministri nella riunione di ieri. Al momento non si conosce il testo del provvedimento nel dettaglio. Per un giudizio completo dobbiamo pertanto aspettare di esaminare la bozza; nel corso dei prossimi tre mesi, fino all’approvazione definitiva, porteremo le istanze di ricercatori e tecnologi per migliorare il provvedimento.
A seguire il comunicato stampa del Ministro Giannini.
“Ufficio Stampa
Roma, 25 agosto 2016
Ricerca, Giannini: “Da Cdm ok a ‘Sblocca-Enti’. Meno burocrazia,
più autonomia gestionale per favorire la competitività del sistema”
Meno burocrazia, più autonomia nella gestione del budget e nell’assunzione del personale. Via libera in Consiglio dei Ministri al decreto che semplifica l’attività degli Enti pubblici di ricerca (EPR), 21 in tutto, di cui 14 vigilati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
“Il provvedimento approvato oggi toglie molte catene al sistema, è uno ‘sblocca-ricerca’. Finalmente gli Enti vengono equiparati alle Università in termini di autonomia statutaria e gestionale – sottolinea il Ministro Stefania Giannini – La ricerca la fanno le persone. È quindi essenziale che i nostri EPR possano avere meno vincoli sul fronte delle assunzioni e meno burocrazia. Più ricercatori abbiamo, più il sistema sarà competitivo. Le misure approvate oggi sono essenziali per il rilancio del sistema che ora sarà più libero, autonomo e anche finanziato, grazie a quanto previsto dal nuovo Programma Nazionale per la Ricerca. Si tratta comunque – chiude il Ministro – di un’autonomia responsabile, che consentirà di assumere più giovani e di chiamare personale anche dall’estero con più facilità, ma che sarà poi valutata nella sua efficacia”.
Per la prima volta gli Enti pubblici di ricerca avranno un riferimento normativo comune, che elimina molti dei vincoli gestionali previsti per la PA. Un sistema di regole più snello e più appropriato alle esigenze del settore. Il decreto prevede anche il recepimento della carta Europea dei ricercatori per garantire più libertà di ricerca, portabilità dei progetti, valorizzazione professionale, adeguati sistemi di valutazione.
Stop burocrazia
Meno lacci e lacciuoli: gli Enti vengono svincolati dal ricorso obbligatorio al mercato elettronico per gli acquisti di attrezzature scientifiche, eliminati i controlli preventivi sui contratti per esperti e collaboratori professionali, regole più flessibili per le spese di missione.
Assunzioni più libere, favorito il rientro dei cervelli
Per assumere ricercatori e tecnologi, italiani e stranieri, soprattutto giovani, gli Enti non dovranno più attendere l’autorizzazione del Ministero competente. Né avere un posto libero nella propria pianta organica. Come accade già per le Università, gli Enti che hanno risorse per farlo potranno assumere liberamente, entro il limite dell’80% del proprio bilancio. L’unico vincolo sarà il rispetto del budget. Una novità assoluta e molto attesa. Vengono favorite la mobilità dei ricercatori, la portabilità dei progetti di ricerca, il rientro dei cervelli. I Piani Triennali di Attività (PTA), una volta approvati, diventano gli unici atti necessari per l’assunzione di personale, senza ulteriori procedimenti. Grazie al decreto lo sblocco del turnover al 100% scatterà già nel 2017, in anticipo di un anno.”