La FGU-GILDA UNAMS – Dipartimento Ricerca ha inviato il 4 aprile 2018 una lettera al Presidente dell’INAF Niccolò D’Amico, al Direttore Generale e ai Membri del CdA, dopo aver appreso con estrema preoccupazione quanto deciso nel Consiglio di Amministrazione del 23 marzo 2018, vale a dire l’intenzione di escludere dalla procedura di stabilizzazione il personale precario che abbia maturato una parte del servizio richiesto dalla legge n. 75 del 2017, tramite assegno di ricerca. Tale intento, che secondo l’Amministrazione INAF sarebbe in linea con una “decisione della Consulta dei Presidenti degli EPR” di cui non sono noti né il testo né il contesto in cui sarebbe stata deliberata, è totalmente in contrasto con la normativa vigente, in particolare con il comma 1, art. 20 del d.lgs. 75/2017 (c.d. “Decreto Madia”) e con le due successive circolari esplicative della Funzione Pubblica (la n. 3/2017 e la n. 1/2018).
FGU- Dipartimento Ricerca aveva già inviato il 16 febbraio 2018 ai vertici dell’amministrazione INAF una diffida a non attivare in modo contrario allo spirito della legge le procedure di stabilizzazione del personale precario (come invece sostenuto da un parere del DG del 30/1/2018).
L’INAF non ha inteso recepire tale diffida, scegliendo di applicare comunque in modo restrittivo e distorto la normativa vigente. FGU-Dipartimento Ricerca si riserva, pertanto, di agire per vie legali per tutelare i diritti dei ricercatori e tecnologi in possesso dei requisiti previsti dalla legge che saranno eventualmente esclusi dall’avvio di procedure di stabilizzazione illegittime.
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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 3 del 25 maggio 2018
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