Dopo il promettente passo in avanti fatto con gli accordi del luglio scorso (all. 1,2), in cui sono stati fissati i criteri di massima di costituzione dei fondi per il salario accessorio, l’ulteriore trattativa svoltasi negli ultimi due mesi, in cui l’ANPRI è riuscita per la prima volta a portare in discussione la creazione di un fondo accessorio anche per i ricercatori e tecnologi, sembra essere tornata ad una situazione di stallo.
Dopo la pausa estiva la delegazione INFN ha convocato, con notevole ritardo, un primo incontro di trattativa il 2 novembre scorso, seguito da tre ulteriori incontri con l’obiettivo di giungere alla firma definitiva degli accordi per il salario accessorio degli anni 2011- 12- 13 e 2014 nonché alla costituzione del fondo e dei relativi criteri per il 2015 e 2016. Va sottolineato che, nonostante possa sembrare assurdo, l’INFN corrisponde unilateralmente il salario accessorio al personale tecnico-amministrativo da ben 5 anni, non riuscendo a raggiungere un accordo sindacale sulla materia. In questa fase l’obiettivo principale di CGIL, CISL e UIL era ottenere un incremento dell’indennità di Ente (erogata al personale dei livelli IV-VIII) per una cifra pari a circa 200 euro mensili in maniera da equiparare l’indennità a quella del CNR, tra le più basse all’interno degli Enti di Ricerca. La controparte INFN replicava che andrebbero tenute in considerazione, per questa valutazione, tutte le altre voci del salario accessorio nonché della polizza INA, presentando comunque una ulteriore offerta migliorativa, pari a circa la metà della richiesta, corrispondente ad un incremento del totale dell’accessorio dei livelli IV-VIII di circa un milione di euro a valere sui fondi da overhead come consentito dall’art. 19 del contratto.
In questo contesto l’ANPRI, visto l’ampliarsi della disponibilità di fondi esterni, ha ritenuto opportuno avanzare la richiesta di creare anche per i ricercatori e tecnologi un fondo di incentivazione a valere sugli overhead, come consentito dall’art. 19 del contratto, adducendo le seguenti motivazioni: “Come noto l’impegno del personale I-III nell’ottenere progetti su fondi “esterni” è fondamentale per la costituzione del fondo per il salario accessorio. Il personale suddetto risulta penalizzato allo stesso modo dai ritardi del rinnovo contrattuale, non vede riconosciute economicamente svariate responsabilità gestionali a causa del mancato rinnovo che non ha permesso i necessari aggiornamenti, ha sicuramente bisogno di una motivazione ulteriore per contribuire ancor più efficacemente all’ottenimento dei finanziamenti non FOE che sempre più sono essenziali alla vita/sopravvivenza dell’Ente.”
Nel corso dell’ultimo incontro di trattativa del 18 dicembre scorso l’INFN si è detto concorde in principio alla richiesta ed ha messo l’argomento in discussione alla prima riunione dei membri di Giunta dell’11 gennaio prossimo per predisporre una proposta da discutere al tavolo di trattativa.
Purtroppo nello stesso incontro l’INFN ha comunicato la non accettazione da parte del MEF della proposta di utilizzare ai fini della parte fissa del salario accessorio i circa 700 mila euro previsti come costo dei “passaggi orizzontali” ex art. 53 del personale tecnico-amministrativo (che, per i blocchi delle varie finanziarie, hanno solo effetto giuridico e non economico), aumentando ulteriormente l’insoddisfazione della controparte sindacale. A fronte di tale novità e della indisponibilità dell’Ente ad incrementare oltre a quanto già proposto l’indennità mensile di Ente la controparte sindacale ha interrotto le trattative non vedendo nessun margine di accordo possibile. Non si è quindi a questo punto neanche fissata la data del prossimo incontro.
L’ANPRI, pur se soddisfatta dell’apertura dell’Ente a concordare un riconoscimento economico ai Ricercatori e Tecnologi per il loro contributo ai successi dell’INFN, ritiene necessario che ci sia un ulteriore sforzo da parte di tutti per un avvicinamento delle posizioni. Il contributo del personale tecnico ed amministrativo è essenziale al funzionamento dell’Ente e ne va riconosciuta la professionalità ed impegno. Tutto andrebbe riconsiderato nel quadro di apprezzamento di cui gode l’ente che si esprime, tra l’altro, nell’incremento dei suoi fondi istituzionali di 15 milioni l’anno per tre anni previsto dalla legge di stabilità attualmente in approvazione in parlamento.
L’ANPRI chiede quindi che tutte le parti si impegnino ad una riapertura delle trattative in cui ridiscutere complessivamente tutta la problematica del salario accessorio ferma da oltre sei anni, sia per il suo contributo alla funzionalità organizzativa dell’Ente che per la preparazione alla stagione di rinnovo contrattuale che potrebbe riaprirsi a breve.
Per la delegazione ANPRI-INFN
Eleuterio Spiriti
- http://www.anpri.it/comunicato-30-giugno-2015-infn-salario-accessorio/
- http://www.anpri.it/infn-siglato-laccordo-sul-salario-accessorio-verso-un-migliore-riconoscimento-della-professionaltia-e-responsabilita
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