La carenza di finanziamenti alla ricerca e, in particolare, l’assenza di una pur minima dotazione ordinaria a disposizione dei singoli Ricercatori sono diventati argomento di un’interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro Giannini dall’on. Adriano Zaccagnini (SEL) il 19 febbraio scorso (Atto 4/12176).
L’interrogazione sottolinea che, data “l’inconsistenza dei fondi che il CNR mette a disposizione dei suoi ricercatori, coloro che non risultano inclusi in progetti a finanziamento esterno, anche per limitati periodi di tempo, di fatto, non dispongono di alcuna dotazione individuale, neanche per garantire il minimo indispensabile per lo svolgimento del proprio lavoro”.
Si evince, quindi, “la necessità di una dotazione individuale per l’attività dei ricercatori” che deve riguardare anche “i ricercatori neo-assunti che necessitano di una specifica dotazione per avviare le proprie attività di ricerca, ovviamente nell’ambito delle tematiche ed esigenze che hanno determinato la loro assunzione (al pari di quanto avviene in altri Paesi)”.
Ciò premesso, nell’interrogazione si chiede innanzitutto al ministro Giannini se “sia a conoscenza dei fatti esposti” e se “non intraveda un rischio per la programmazione scientifica dell’ente che in tal modo appare di fatto demandata o vincolata dalle richieste dei committenti esterni, spesso privati, con la conseguenza che l’esigenza del sapere appare sempre più caratterizzata da un forte sbilanciamento verso le finalità applicative piuttosto che speculative delle attività scientifiche di ricerca”.
Infine, si chiede al Ministro se “non reputi opportuno, viste la peculiarità del lavoro dei ricercatori e la loro centralità per il funzionamento del CNR, assumere iniziative per prevedere una minima «dotazione individuale annuale» che garantisca almeno il soddisfacimento delle necessità primarie della loro attività mettendo così in grado i ricercatori di svolgere il proprio lavoro e conservare un minimo di competitività/produttività e autonomia scientifica in assenza di finanziamenti esterni”.
La proposta, insita nell’interrogazione, di assegnare ai Ricercatori del CNR una “dotazione individuale annuale” che consenta loro di svolgere un minimo di attività ricerca anche quando non dispongono di finanziamenti esterni, coincide sostanzialmente con quella formulata due settimane fa dal collega Stefano Squarzoni, oltre ad essere in sintonia con quello che l’ANPRI ha chiesto, anche recentemente in occasione della definizione dei decreti attuativi dell’art. 13 della Legge Madia sulla semplificazione delle attività degli Enti di ricerca (vedi Newsletter 4/2016), per tutti i Ricercatori e Tecnologi degli EPR. Una dotazione individuale, quantificabile ad esempio in 5.000 euro annui, che farebbe la differenza, in termini di produttività scientifica, di esplorazione di nuovi ambiti di ricerca e, perché no, di “benessere” dei Ricercatori.
Non è complicato comprendere che la proposta dell’On. Zaccagnini può rappresentare, a fronte di un impegno finanziario contenuto e sostenibile, la necessaria “irrigazione” per far nascere un numero significativo di buone idee innovative e, quindi, rendere effettivamente competitivo il Sistema ricerca.
Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 5 del 10 marzo 2016.
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