Lettera al Ministro Giannini – No ai tagli alle piante organiche dei Ricercatori del CNR
Roma, 14 luglio 2015
Prot. 94/2015
Sen. Stefania Giannini
Ministro Istruzione, Università e Ricerca
Oggetto: No ai tagli alle piante organiche dei Ricercatori del CNR
Egr. Ministro,
il 2 luglio scorso, il Consiglio di Amministrazione del CNR ha deliberato il Piano triennale 2015-2017 comprensivo del piano di fabbisogno del personale e della rimodulazione della pianta organica.
Quanto deliberato dal CdA prevede un drastico taglio agli organici dei livelli apicali del profilo di Ricercatore; in particolare, si tagliano 96 posti per Dirigente di Ricerca e 225 posti per Primo Ricercatore. Nonostante la rimodulazione della pianta organica preveda anche un (necessario) incremento di posti di Ricercatore III livello (+276), per i tre livelli del profilo di Ricercatore il CNR ha globalmente deliberato la perdita di 45 unità e una conseguente riduzione del costo di quasi 7,5 M€. Viene, infatti, tagliato di ben 19,5 M€ il costo dei livelli apicali dei Ricercatori, solo in parte compensato dall’aumento di 10 M€ del costo dei Ricercatori di livello iniziale.
Il tutto allo scopo primario di aumentare le piante organiche dei livelli apicali del personale tecnico ed amministrativo, ad oggi praticamente saturi, in modo da poter procedere, sin dal 2015, con 417 progressioni di livello per il personale tecnico e amministrativo, come da accordo sindacale firmato a maggio scorso da CGIL, CISL e UIL. Va anche sottolineato che la rimodulazione della pianta organica comporta un significativo aumento degli organici del personale tecnico di ben 159 posti, in particolare dei loro livelli apicali, con un aggravio di costo di oltre 6 M€.
Ne discende, quindi, che il maggiore Ente di ricerca italiano intende in futuro fare a meno dei Ricercatori, e in particolare dei Ricercatori più qualificati, puntando le sue carte prevalentemente sui tecnici!
Ciò pregiudicherà gravemente il futuro dell’Ente. Diminuirà, infatti, la capacità del CNR di attrarre giovani brillanti Ricercatori, dato che l’Ente nega loro, fin da subito, ogni possibilità di progressione di carriera (peraltro finora quasi inesistente). Diminuiranno, anche, la capacità dell’Ente di ottenere finanziamenti esterni (riducendo la forza “contrattuale” e il “peso scientifico” dei Ricercatori CNR nei confronti dei loro competitori nazionali ed internazionali), la presenza del CNR in importanti organismi scientifici, per i quali è spesso richiesta l’appartenenza al livello apicale, e le potenzialità di trasferimento dell’esperienza nell’Ente. Aumenterà, invece, il numero dei brillanti Ricercatori del CNR che, non potendo vedere riconosciuti nell’Ente i propri meriti, fuggiranno altrove.
Ma di questo, evidentemente, i vertici del CNR (ormai in scadenza) poco si preoccupano.
L’ANPRI, l’associazione professionale rappresentativa dei Ricercatori e Tecnologi degli EPR, e Articolo 33, associazione di ricercatori universitari e degli EPR, si rivolgono quindi a Lei, illustre Ministro, per chiederLe di non approvare alcun taglio alle piante organiche dei Ricercatori, anche in coerenza con quanto previsto dal decreto-legge n. 95 del 6 luglio 2012 (“spending review”) che escludeva il taglio degli organici dei Ricercatori e Tecnologi degli EPR, e di intervenire autorevolmente per reperire le risorse aggiuntive necessarie per consentire una effettiva progressione di carriera dei Ricercatori e Tecnologi nel CNR, i cui livelli apicali sono attualmente ridotti ad un quarto di quanto in media presente negli altri EPR.
Distinti saluti,
ANPRI (Liana Verzicco)
Articolo 33 (Vito Mocella)