Il ministro Giannini firma il decreto per l’assunzione di 215 Ricercatori negli Enti MIUR

Venerdì 26 febbraio il ministro Giannini ha firmato il decreto che, in attuazione a quanto disposto dal comma 247 della Legge di Stabilità 2016, consente l’assunzione con contratto a tempo indeterminato, attraverso procedure pubbliche di selezione, di 215 Ricercatori negli Enti pubblici di ricerca vigilati dal MIUR. Tale decreto segue quello del 18 febbraio (vedi Newsletter 4/2016) con il quale erano stati ripartiti tra gli Atenei statali 861 posti di Ricercatore universitario di tipo b (tenure track), per uno stanziamento a regime di 50,5 milioni di euro.

Lo stanziamento previsto per il reclutamento dei Ricercatori EPR è di 8 milioni di euro per il 2016 e di 9,5 milioni a decorrere dal 2017. I 215 posti sono stati ripartirti tra gli Enti MIUR come riportato nella seguente tabella.

 

Tabella decreto Giannini 215 ricercatori
La ripartizione è avvenuta sulla base dei seguenti criteri:

  1. 50 unità assegnate in base all’indice di “sostenibilità economico-finanziaria”, ossia il rapporto inversamente proporzionale tra il costo complessivo del personale e l’assegnazione ordinaria agli enti che al 31 dicembre 2015 avevano più di 3 unità di ricercatori di ruolo;
  1. 85 unità assegnate in base all’assegnazione della premialità 2013 elaborata per il 70% sulla valutazione della Qualità della Ricerca 2004-2010 basata sui prodotti attesi, sugli indicatori di qualità della ricerca di area e di struttura utilizzata;
  1. 80 unità, di cui 74 unità assegnate in proporzione al numero di Ricercatori di ruolo e 6 unità agli enti con meno di due Ricercatori di ruolo al 31 dicembre 2015 per garantire un numero minimo di 3 Ricercatori.

Gli Enti dovranno dare “priorità all’ingresso di giovani studiosi di elevato livello scientifico che non facciano già parte dei ruoli di ricercatore a tempo indeterminato degli Enti di ricerca, fatta salva la possibilità per i titolari di contratto di ricerca a tempo determinato di accedere alle procedure di selezione”, ove per giovani studiosi si intendono soggetti che abbiano conseguito un PhD da non più di 5 anni.

Ai sensi del decreto (che è stato inviato alla Corte dei conti per il controllo preventivo di legittimità e al competente ufficio per il controllo preventivo di regolarità contabile), i criteri di merito da inserire nei bandi dovranno valorizzare ”prioritariamente, oltre alla qualità della produzione scientifica, l’aver ottenuto particolari riconoscimenti nazionali o internazionali; l’aver diretto o coordinato progetti di ricerca competitivi nazionali o internazionali e l’aver maturato almeno tre anni di esperienza, a qualsiasi titolo, in centri di ricerca, nazionali o internazionali, pubblici o privati”.

Gli Enti che non dovessero completare le assunzioni previste nel decreto entro la fine del 2016 saranno fortemente penalizzati. Infatti, ai sensi del decreto, le risorse assegnate e non utilizzate, totalmente o parzialmente, nel corso del 2016, resteranno nella disponibilità di ciascun Ente come assegnazione ordinaria del solo 2016 e, a decorrere dal 2017, tali risorse saranno assegnate, con la medesima finalità, agli altri Enti che hanno completato le assunzioni loro assegnate, in misura proporzionale alle assegnazioni già assegnate col decreto.

Da notare, innanzitutto, che il numero di nuovi Ricercatori previsti dal piano è davvero esiguo (rappresentando meno del 5% dei Ricercatori in servizio presso gli Enti MIUR e una piccola frazione dei tantissimi Ricercatori precari) e che il decreto penalizza incomprensibilmente i precari storici (titolari di contratto a tempo determinato o di assegni di ricerca da lungo tempo) che da tanti anni non trovano, non per loro demerito, una sistemazione stabile nell’Ente in cui lavorano.

Va infine sottolineato che il comma 249 della Legge di stabilità 2016 stabilisce che la ripartizione dei fondi, e quindi dei posti, va fatta “tenendo conto dei medesimi criteri di riparto del Fondo ordinario per il finanziamento degli enti e istituzioni di ricerca” e pertanto il criterio della “sostenibilità economico-finanziaria” invocato alla lettera a) è nuova farina del sacco MIUR introdotto extra legem.

 

Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 5 del 10 marzo 2016.

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