Con la sentenza del 4 aprile 2018, accogliendo il ricorso dell’ANPRI e di quindici ricercatori ENEA contro l’ENEA, il MISE e il MEF, il TAR del Lazio annullava in parte qua lo statuto dell’ENEA (nella parte in cui non prevede una rappresentanza elettiva dei ricercatori e dei tecnologi all’interno del consiglio di amministrazione), ordinando di prevedere nello stesso statuto la rappresentanza elettiva di ricercatori e tecnologi nel Consiglio di Amministrazione dell’Ente. Il Consiglio di Stato, l’1 agosto 2018, respingeva la richiesta di istanza cautelare promossa dall’ENEA e dal MISE, contro ANPRI. Il 13 gennaio 2023 lo stesso Consiglio di Stato dichiara cessata la materia del contendere condannando in via definitiva alle spese di giudizio il MISE e l’ENEA.
Si completano positivamente con la sentenza del 13 gennaio 2023 riguardante l’ENEA le azioni, intraprese dall’ANPRI (ENEA e SZN) e dalla FGU-DR-ANPRI (ISTAT), per adeguare gli statuti prevedendo, per come indicato nel D.lgs. n. 218/2016, la rappresentanza elettiva di ricercatori e tecnologi nei Consigli di Amministrazione.
L’ANPRI continua nella sua missione di valorizzazione professionale dei ricercatori e tecnologi degli Enti Pubblici di Ricerca, lavorando per completare l’adozione per legge degli elementi di stato giuridico necessari a completare la cornice normativa delineata nel D.lgs. n, 218/2016.
I ricercatori e tecnologi eletti, in tutti gli organi di governo e consulenza scientifica degli EPR, devono e dovranno impegnarsi per rendere tangibile l’autogoverno di ricercatori e tecnologi.