Osservazioni ANPRI al nuovo modello organizzativo INAIL

 OSSERVAZIONI AL NUOVO ASSETTO DEL MODELLO ORGANIZZATIVO INAIL

 

In merito al documento presentato nella riunione di venerdì 10 luglio scorso l’ANPRI ritiene di evidenziare a seguire le osservazioni di maggiore rilievo.

Nel passaggio dall’attuale modello al nuovo assetto proposto, l’INAIL incrementa di un numero pari a 2 le direzioni centrali, probabilmente dirette da due dirigenti amministrativi presumibilmente di prima fascia se i criteri di nomina rimarranno quelli utilizzati nell’applicazione della fase iniziale del nuovo modello organizzativo. L’ANPRI ritiene a riguardo che la riorganizzazione proposta dall’amministrazione, con relative devoluzioni svolte dalle direzioni centrali sostituite, debba essere a costo zero, nel rispetto delle indicazioni della spending  review.

Per quanto concerne nello specifico il settore della ricerca, per il quale l’amministrazione stessa ha dichiarato al tavolo della ricerca di non ravvisare alcun elemento di criticità, l’ANPRI ritiene che:

  1. la collocazione dei due dipartimenti di ricerca è di fatto ancora subalterna a quella della direzione centrale ricerca che dovrebbe invece trattare solo per aspetti di tipo gestionale amministrativo, rientrando quindi graficamente nell’area celeste individuata a destra nel diagramma di flusso proposto, assieme alla direzione di carattere gestionale-amministrativo;
  2. le attività di  ricerca, invece,  sono inserite graficamente nell’area celeste a sinistra del diagramma di flusso, a valle della Direzione Centrale Ricerca e della nuova Direzione assistenza protesica e riabilitazione, volendo rappresentare in tal modo la ratifica del ruolo prioritario che l’INAIL assegna alla ricerca protesica di Vigorso di Budrio per impegno economico dell’Ente e a livello di promozione mediatica e politica.

Rispetto a quanto esposto l’ANPRI non ritiene che il Ruolo dei dipartimenti di Ricerca in  staff del direttore generale, al pari dei professionisti, medici e avvocati EPNE, come affermato più volte dall’amministrazione. Tale collocazione non consente infatti di esplicitare nel modo migliore l’efficacia delle attività di ricerca che il settore ricerca può svolgere per l’Ente.

Sempre riguardo l’efficacia delle attività di ricerca, si rileva come il Comitato Scientifico, di recente introduzione nel  modello organizzativo, pur rappresentando una struttura essenziale per la componente ricerca, appare non ben definito (anche graficamente è collocato in un riquadro tratteggiato sulla destra del diagramma di flusso) e senza legame alcuno con le sue componenti, a differenza dei tre nuovi comitati  di coordinamento, presieduti  del Direttore Generale, due dei quali (istituzionale e territoriale) intercettano le attività dei ricercatori e tecnologi dell’Ente.

In conclusione, sulla base delle osservazioni riportate, l’ANPRI deve rilevare che per quanto riguarda la componente ricerca il modello è dunque assolutamente inadeguato  L’ANPRI ritiene che, come già prospettato, debbano essere pertanto adottate azioni adeguate per riportare il settore ricerca in condizioni idonee per lo svolgimento delle attività di ricerca, in particolare:

  1. deve essere ripristinato un altro dipartimento di ricerca per dare opportuna collocazione alle discipline dell’igiene del lavoro, mortificate e compresse nel DiMELIA;
  2. devono essere ripristinate e ridistribuite nel nuovo dipartimento, di cui al punto i),  alcune delle professionalità dell’ex-DIPIA, fortemente compresse in un numero minimo di laboratori e sezioni per motivazioni che le recenti nomine provvisorie hanno dimostrato non avere nulla a che fare con la buona riorganizzazione del settore della ricerca.
  3. devono essere reinserite tutte le attività di ricerca relative le radiazioni ionizzanti le quali trovano fino ad oggi spazio solo nelle attività istituzionali, ispettive ed autorizzative codificate nel DiMEILA, eccezion fatta per la radioattività naturale comunque diversamente collocata all’interno del medesimo Dipartimento;
  4. devono essere reinserite tutte le attività di ricerca relative le radiazioni non ionizzanti le quali trovano oggi spazio solo all’interno del DiMEILA, evidentemente quindi vedendo codificato quale oggetto di interesse solo ed unicamente gli aspetti connessi all’esposizione professionale.
  5. devono essere rivalutati ed ampliati gli spazi riservati alla ricerca sociale e di responsabilità sociale, troppo spesso ristretti all’interno di tematiche esclusivamente mediche e sanitarie;

 

Quanto evidenziato può essere attuato a costo zero individuando, con opportuni criteri di selezione, tra i dirigenti di ricerca già in forza all’Ente quelli da utilizzare per i compiti di direzione.

L’ANPRI deve infine evidenziare ulteriori criticità, non rilevate dall’amministrazione, e fra le principali di carattere gestionale:

  • disservizi nella rilevazione dell’orario di lavoro per R/T, determinati dal fatto che da sei anni l’amministrazione non ha ancora adeguato il sistema informatico alle specificità contrattualmente riconosciute alle attività di ricerca dei ricercatori e tecnologi;
  • gestione delle missioni e degli acquisti inammissibili ed a costi sovradimensionati, che compromettono l’attività di R/T e determinano alcuni a gravosi carichi economici in attesa di conguagli lentissimi;
  • impossibilità di accedere ai fondi dichiarati e approvati nelle linee di ricerca (acquisti, viaggi per congressi e/o missioni) per esaurimento delle stesse già a metà anno, malgrado tali risorse siano  assegnate e vincolate per le attività di ricerca di R/T;
  • vincoli imposti per la partecipazione a congressi (es. l’obbligo di presenziare il solo giorno in cui viene presentato il lavoro, non considerando che la partecipazione alle attività di questo tipo sono funzionali anche all’apprendimento ed allo scambio con gli altri partecipanti ai lavori);
  • tempi lunghissimi per avviare collaborazioni e convenzioni quadro, anche non onerose, con istituzioni di ricerca ed universitarie, prerequisito di indubbia utilità per lo svolgimento efficace delle attività di ricerca istituzionali in collaborazione con strutture di ricerca esterne all’ INAIL.

 Il Presidente, un anno fa, ha affermato che il modello organizzativo doveva partire ma che a verifica sarebbero state risolte tutte le eventuali inefficienze evidenziatesi. L’ANPRI auspica che, anche considerando quanto esposto nella presente nota, si proceda rapidamente nella direzione affermata dal Presidente stesso.

 

Il Responsabile ANPRI-INAIL

Fiorisa Lentisco