Via libera al piano straordinario di reclutamento di 861 Ricercatori universitari tenure track. Ma il piano per il reclutamento di Ricercatori EPR dov’è?

Il Ministro Giannini ha firmato pochi giorni fa il decreto ministeriale n. 78/2016 che dà attuazione al piano straordinario di reclutamento di 861 Ricercatori universitari previsto dalla Legge di Stabilità 2016. Si tratta, in particolare, di Ricercatori universitari di tipo b (tenure track), il cui numero passerà dalle attuali 700 unità a più di 1.500.

Lo stanziamento previsto è di 47 milioni di euro per il 2016 e di 50,5 milioni di euro a decorrere dal 2017 e copre anche il cofinanziamento per il passaggio al ruolo di professore associato qualora, al termine del triennio, i ricercatori risultino in possesso dell’abilitazione scientifica e abbiano ricevuto la valutazione positiva da parte dei loro atenei. Diversamente, le risorse che si rendessero disponibili al termine del contratto saranno utilizzate dallo stesso Ateneo per il reclutamento di nuovi ricercatori.

Del totale di 861 posti, 132 posti sono stati suddivisi equamente fra le 66 università statali (2 posti per ciascuna università) e gli altri 729 posti sono stati ripartiti “in base al valore degli indicatori relativi alla VQR – valutazione della qualità della ricerca complessiva (peso = 75%) e della VQR relativa alle politiche di reclutamento (peso = 25%), che sono stati utilizzati ai fini della ripartizione della quota premiale del FFO 2015”, come da Tabella allegata al decreto.

Gli Atenei maggiormente premiati sono Bologna (48+2 posti) e “La Sapienza” di Roma (45+2 posti). Forte il distacco di queste università rispetto a tutti gli altri atenei: Padova, Milano, “Federico II” di Napoli e Torino, che seguono in classifica, hanno avuto ciascuno un numero complessivo di nuovi ricercatori compreso tra 31 e 39. Le università localizzate nel Sud e nelle isole a parità di dimensione hanno quasi sempre un numero di posti molto basso. Gli effetti della valutazione sull’allocazione delle risorse cominciano dunque a farsi sentire in maniera pesante, e sono destinati a rafforzarsi dopo i risultati della VQR, rendendo in alcuni casi impossibile un recupero di efficienza e di qualità da parte di alcuni atenei.

Che fare dunque in questi casi? Il Ministero, se c’è, sarebbe utile che cominciasse a battere un colpo.

È da sottolineare, in chiusura, che la medesima norma richiamata dal ministro Giannini per avviare il reclutamento di 861 Ricercatori universitari (il comma 247 della Legge di Stabilità 2016) prevede un analogo piano per l’assunzione di Ricercatori negli Enti di ricerca vigilati dal MIUR, piano dal costo a regime di 9,5 milioni di euro del quale però, al momento, non si vede traccia.

 

 

Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 4 del 25 febbraio 2016.

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