Primo Test di Mini-Fegato per Malati Affetti da Insufficienza Epatica

Negli Stati Uniti, è stato condotto il primo intervento sperimentale in cui cellule provenienti da un fegato sano sono state trasferite in un linfonodo addominale di un paziente affetto da insufficienza epatica. L’obiettivo è promuovere la proliferazione di tali cellule per generare un mini-fegato, in grado di sostituire parzialmente l’organo malato del paziente, offrendo un periodo di transizione in attesa di un trapianto o consentendo al paziente di tollerare l’intervento chirurgico.

Questa procedura innovativa è stata sviluppata dalla società biotecnologica statunitense LyGenesis con sede a Pittsburgh in Pennsylvana, che ha già condotto con successo esperimenti su topi, cani e maiali, e mira a coinvolgere 12 partecipanti entro la metà del 2025, come riportato sul sito della prestigiosa rivista Nature.

Le cellule epatiche sane vengono introdotte nel linfonodo attraverso un tubo inserito nella gola del paziente e in seguito iniettate in un linfonodo adiacente al fegato. Le ghiandole linfatiche sono circa 600 nel corpo umano. Esse svolgono un ruolo cruciale nell’attivazione delle difese immunitarie e rappresentano le cellule ideali per la crescita dei mini-fegati perché ricevono un grande apporto di sangue e, essendo in gran numero, anche se alcune sono impegnate nella crescita dei mini-fegati altre possono sostituirle e continuare ad esplicare la loro funzione essenziale. Nel corso di alcuni mesi, le cellule iniettate dovrebbero proliferare e prendere il controllo del piccolo organo svolgendo regolarmente le funzioni di filtraggio delle sostanze tossiche dal sangue. I risultati sembrano promettenti come conferma la buona ripresa del primo paziente che è stato operato il 25 marzo scorso. Rimane ancora sotto stretta osservazione per individuare eventuali segnali di rigetto o di infezione contro le quali il paziente sta comunque assumendo farmaci immunosoppressori.

Tuttavia, persistono ancora alcune incertezze riguardo alla dimensione che il mini-fegato raggiungerà all’interno del linfonodo. Secondo il CEO di LyGenesis, Michael Hufford, questi organi in miniatura non cresceranno indefinitamente, ma è ancora poco chiaro quale sarà la loro dimensione finale. L’esperimento permetterà anche di determinare il numero ottimale di mini-fegati necessari per stabilizzare la salute del paziente e nei prossimi partecipanti, saranno iniettate cellule epatiche in un massimo di cinque linfonodi per valutare se l’incremento di mini-fegati possa aumentare il successo dell’intera procedura.

Approfondimenti: https://www.nature.com/articles/d41586-024-00975-z