Rapporto Istat su “Ricerca e sviluppo in Italia”: la spesa in R&S cresce grazie alle imprese e al non profit, ristagna nel settore pubblico

L’Istat ha pubblicato lo scorso 18 novembre il proprio Rapporto su “Ricerca e sviluppo in Italia 2014-2016”.

Nel 2014, la spesa per R&S intra-muros sostenuta da imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private non profit e Università ha sfiorato i 22,3 miliardi di euro, con un significativo aumento rispetto al 2013, quando fu pari a circa 21 miliardi di euro. Di conseguenza, l’incidenza percentuale della spesa per R&S intra-muros sul PIL è risultata pari a 1,38%, contro l’1,31% del 2013, ancora però abissalmente lontana dall’incidenza che R&S hanno nei principali Paesi europei (2,90% in Germania, 2,26% in Francia e 1,70% nel Regno Unito).

Rispetto al 2013, la spesa è cresciuta nel settore delle imprese (+7,5%), in quello delle Università (+6,5%) e nelle istituzioni private non profit (+5,5%), mentre è cresciuta di appena lo 0,8% nelle istituzioni pubbliche. In conseguenza di ciò, l’incidenza del settore privato (imprese e istituzioni non profit) è passata dal 57,7% del 2013 al 58,3% del 2014, mentre quella delle istituzioni pubbliche è scesa dal 14,0% al 13,3%. Pressoché stabile è rimasto il peso delle Università (dal 28,3% al 28,4%).

Per quanto riguarda la ripartizione geografica, l’aumento di spesa maggiore si è registrato nel Mezzogiorno (+12,6%); seguono il Nord-ovest (+5,7%), il Nord-est (+4,6%) e il Centro (+4,1%).

Il personale impegnato in attività di ricerca, in termini di unità equivalenti a tempo pieno, è risultato pari a 249.467 unità, con una crescita complessiva dell’1,1% rispetto al 2013. Tale crescita è dovuta ai settori delle istituzioni private non profit, dove gli addetti sono cresciuti del 7,2%, e delle imprese (+3,6%), mentre nel settore pubblico gli addetti sono calati del 2,3% nelle Università e dell’1,3% nelle istituzioni pubbliche. Il numero di ricercatori (espresso in termini di unità equivalenti a tempo pieno) è stato pari a 118.183 unità, in crescita dell’1,7% sul 2013. L’aumento investe tutti i settori, ad eccezione delle istituzioni pubbliche dove i ricercatori sono diminuiti dell’1,3%.

Se i dati 2014 sono in qualche modo confortanti, almeno per quanto riguarda gli investimenti di imprese e non profit, non altrettanto si può dire, almeno in termini previsionali, per il 2015 e il 2016.

Per il 2015 è prevista infatti una diminuzione rispetto al 2014 della spesa per R&S da parte delle imprese in termini sia nominali (-1,8%) sia reali (-2,4%). Nel 2015 sono inoltre diminuiti gli stanziamenti previsti per R&S delle Amministrazioni Centrali, Regioni e Province autonome, passati da 8.450,4 milioni di euro del 2014 (previsioni di spesa assestate) a 8.266,6 milioni di euro del 2015 (previsioni di spesa iniziali).

Per il 2016 si verificherà un’ulteriore diminuzione della spesa (-1,4% sul 2015) nelle istituzioni pubbliche, mentre si prevede un aumento nelle istituzioni private non profit (+2,2%) e nelle imprese (+5,2%).

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