Riaperti (ancora una volta!) i termini per la presentazione dei prodotti VQR 2011-2014 delle Università

Il 30 marzo scorso l’ANVUR ha riaperto nuovamente i termini per la presentazione dei prodotti della ricerca da sottoporre alla VQR 2011-2014 da parte delle sole università. Nel comunicato dell’ANVUR si legge infatti che, accogliendo la richiesta dei Rettori di alcune (non meglio precisate) Università, gli atenei potranno conferire i prodotti ancora mancanti da lunedì 4 aprile a venerdì 15 aprile 2016, “al fine di rendere i risultati della VQR 2011-2014 più rappresentativi per tutte le università”. Non potranno però essere modificati i prodotti già conferiti.

Obiettivo di questa nuova proroga, concessa – lo ripetiamo – alle sole università, sembra quello di contrastare il boicottaggio contro la VQR portato avanti da circa il 10% dei docenti e ricercatori universitari che protestano sia contro criteri, metodi e finalità della VQR, sia contro il mancato riconoscimento, ai fini giuridici, dell’anzianità maturata nel corso dei 5 anni di blocco degli stipendi. Con la proroga si vorrebbe, da un lato indurre a sottoporre i propri prodotti chi finora si è astenuto dal farlo , dall’altro consentire ai Dipartimenti e agli Atenei di sottoporre i prodotti della ricerca in vece dei loro docenti e ricercatori.

L’iniziativa dell’ANVUR ha ovviamente suscitato una ridda di interrogativi e proteste, anche in merito a chi abbia chiesto la proroga di cui Gaetano Manfredi, Presidente della CRUI, come riportato sul sito di Roars, ha ammesso di non sapere nulla. Sempre dal sito di Roars, si apprende che la proroga sarebbe stata richiesta, tra gli altri, dai Rettori di Pisa, Massimo Mario Augello, e dell’Università del Salento, Vincenzo Zara, “uno dei collaboratori più fidati di ANVUR, uno dei padri del sistema AVA”.

L’ANVUR ribadisce anche che “la valutazione VQR ha unicamente l’obiettivo di valutare la qualità della ricerca delle Istituzioni e delle loro articolazioni interne, e non si prefigge in alcun modo di valutare i singoli addetti alla ricerca”.

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