Arrivano le prime reazioni al nuovo Statuto approvato dagli organi di vertice della Stazione Zoologica A. Dohrn di Napoli (Newsletter 7/2017).
Il 15 maggio un nutrito gruppo di ricercatori e tecnologi (circa il 70% dei R&T a tempo indeterminato) ha, infatti, inviato una lettera al Presidente della SZN, e per conoscenza ai membri del CdA, al Direttore Generale, al MIUR e alle OO.SS. tra cui l’ANPRI, per esprimere “il loro più totale disaccordo con la volontà di escludere i Ricercatori e Tecnologi dell’Ente negli organi di governo e di consulenza scientifica dell’Ente, e cioè nel Consiglio di Amministrazione e nel Consiglio Scientifico, come risulta dagli articoli 8, comma 1 e 5 e dall’art. 9. Infatti, nella bozza finale del nuovo Statuto risulta che il Personale della Stazione Zoologica fa parte solo dell’elettorato attivo e non di quello passivo e viene quindi ad esso preclusa la possibilità di essere eletto negli organi decisionali e consultivi dell’Ente. Ciò è assolutamente contrario a quanto prescritto nel D. Lgs. 218/2016, che si richiama espressamente alla Carta Europea dei Ricercatori”.
Interessante notare che i R&T firmatari della lettera motivano la richiesta non solo in osservanza al dettato del D.Lgs 218/2016, ma anche perché “ritengono di aver maturato una professionalità e una caratura scientifica riconosciuta a livello sia nazionale che internazionale, così come testimoniato dagli ottimi risultati alla recente valutazione ANVUR, tanto dal poter essere a pieno titolo ammessi a rappresentare il proprio Ente nelle sedi in cui si prendono decisioni strategiche per il futuro della Stazione Zoologica”.
La richiesta rivolta al Presidente è dunque quella di modificare lo Statuto medesimo per adeguarlo al D.Lgs.218/2016, il quale espressamente prevede che la partecipazione dei R&T degli enti nei consigli di amministrazione e nei consigli scientifici.
Seguiremo con attenzione gli sviluppi di questa vicenda; la mancata attuazione del decreto legislativo, oltre a costituire una palese violazione del dettato normativo, produce l’effetto ulteriore di impedire ai R&T della SZN di avere un loro vero rappresentante nel Consiglio Nazionale dei Ricercatori e Tecnologi previsto dall’art. 8 del decreto medesimo.
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Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI del 22 maggio 2017.
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