È stato pubblicato alcuni giorni fa un Documento dei coordinatori dei Gruppi di Esperti della Valutazione (GEV) intitolato “Uso proprio e improprio dei risultati della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR)” ed indirizzato alla Ministra MIUR, Valeria Fedeli, al Capo Dipartimento del MIUR, Marco Mancini, al Direttore Generale del MIUR, Daniele Livon, al Presidente della CRUI, Gaetano Manfredi, al Presidente dell’ANVUR, Andrea Graziosi, al Responsabile della VQR, Daniele Checchi e, per conoscenza, al Presidente del CUN, Carla Barbati.
Nel documento, i coordinatori dei GEV richiamano l’attenzione dei decisori politici, delle istituzioni accademiche e degli enti di ricerca sulla necessità di “prevenire e ostacolare l’uso improprio dei risultati della VQR”, l’accesso ai quali e la relativa elaborazione spettano solo all’ANVUR.
Poiché la VQR ha lo scopo di valutare le Istituzioni (quali Università ed Enti di Ricerca) e le loro ampie sezioni (quali Dipartimenti e Istituti) utilizzando “strumenti che sono adeguati solo per questo scopo”, i suoi risultati “non possono, e non devono, per nessuna ragione, essere usati per valutare i singoli Docenti e Ricercatori”. A ciascun “addetto della ricerca” (AR) sono stati forniti dall’ANVUR i dati della valutazione dei prodotti di cui l’AR è autore o co-autore, “in via confidenziale e solo come atto di trasparenza nei [suoi] confronti. Pertanto – coerentemente con quanto da noi affermato nella Newsletter 3/2017 e nel Comunicato CNR dell’8 febbraio scorso – sono da considerarsi totalmente improprie eventuali richieste provenienti da chi occupa posizioni apicali nelle istituzioni valutate (o loro sezioni) e inviate agli AR allo scopo di accedere, per una qualunque finalità, ai dati associati ai singoli prodotti. Si invitano i responsabili di istituzioni e strutture ad astenersi da tali richieste e gli addetti a non ottemperare ad esse, qualora arrivassero, denunciando la non correttezza di tale azione“.
Un altro aspetto importante affrontato nel documento riguarda “il possibile utilizzo dei dati VQR per comparare sottostrutture, per esempio i Dipartimenti, che afferiscono ad Aree diverse”. A tal riguardo, i coordinatori dei GEV evidenziano che “sebbene nella VQR 2011-2014 ci sia stato, rispetto al passato, un maggiore sforzo per uniformare le procedure di valutazione seguite dai vari GEV, gli elementi di peculiarità permangono ancora notevolissimi. Si pensi per esempio alle differenze tra i GEV che fanno un uso sistematico della bibliometria e quelli che, invece, ricorrono per tradizione unicamente alla peer review; oppure, per quanto attiene ai soli GEV bibliometrici, alla diversa pratica citazionale e al possibile impatto valutativo che ha avuto la forte presenza di autocitazioni, o al diverso ruolo che ha avuto l’impatto delle riviste nel GEV13. Per questo insieme di motivi, si desidera ancora una volta enfatizzare che i dati VQR non possono e non devono essere usati per comparare direttamente strutture di Aree diverse tra loro”.
Più chiaro di così …
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